La storica Osram festeggia domani mezzo secolo di luce

Evento celebrativo nella fabbrica di via Castagnole Tre generazioni al lavoro, dai pezzi per Ibm ai led per auto

TREVISO. Le luci sono puntate sullo stabilimento trevigiano di Osram, costola strategica della multinazionale tedesca, leader nel settore dell'illuminazione. Domani l'azienda di via Castagnole festeggerà i suoi primi cinquant'anni. Mezzo secolo di tradizione e innovazione celebrato insieme ai dipendenti, con una visita guidata e la consegna dei premi alla carriera. L'evento, intitolato “Porte aperte Treviso”, nasce dalla consapevolezza che il successo di oggi è il frutto di tre generazioni di lavoratori che si sono succedute nell'azienda. «Dal 1966 ai giorni nostri, contiamo quasi diecimila risorse umane che hanno avuto modo di lavorare a Treviso, contribuendo alla crescita di Osram. Il nostro è un centro di ricerca e sviluppo che si è distinto nella produzione di numerose linee di lampade per auto a incandescenza. La prima è stata la Bilux» spiega l'ingegnere Andrea Cavicchia, direttore dello stabilimento di Treviso. Da allora un crescendo.

Lontani i tempi in cui Claudio Baglioni cantava “Lampada Osram” per ricordare il lampione di una piazza romana, la rivoluzione odierna è fatta di moduli led su base flessibile, con lunghezze che possono superare i dieci metri, adoperati per l'illuminazione di alberghi e centri commerciali di ultima generazione. All'interno del polo trevigiano si trovano gruppi di lavoro specializzati nell'industrializzazione, una task force dedicata al multi-project management e una squadra di esperti di marketing strategico. «All'inizio la fabbrica era una manifattura con profili operativi, nel tempo ha assunto una vocazione industriale manifatturiera sapendo cogliere la sfida della modernità. Lo stabilimento di Treviso è uno dei centri di competenza del gruppo, conta 550 collaboratori di cui 100 sono esperti ingegneri, reclutati all'università di Padova e in altre. Ci sono anche numerosi profili di periti tecnici che provengono dalle scuole professionali» sottolinea Alfredo Maschio, direttore del personale Osram Italia. Alla professionalità si abbina la tecnologia. «Nell'ultimo biennio c'è stata un'importante riqualificazione: il 30 per cento dell'area produttiva trevigiana ospita ora le cosiddette camere bianche, destinate ai nuovi impianti di produzione di led per auto» aggiunge Cavicchia. Anche i momenti di crisi economica sono stati riconvertiti in opportunità. «Negli anni Settanta c'è stata la lungimiranza di cogliere l'occasione di lavorare come contoterzista per un grande produttore di elettronica come Ibm. Questo ha portato nuove competenze che si sono rivelate strategiche negli anni a venire» sottolinea Cavicchia. Ad esempio nella scelta di sviluppare lampade a risparmio energetico negli anni Novanta e di credere nel led. «Il primo modulo led assemblato a Treviso risale al 2000, un risultato rivoluzionario» evidenzia Cavicchia. Ora l'automotive e l'aftermarket automotive, cioè in sostituzione a prodotti già presenti sulle auto, sono i due segmenti che da soli rappresentano il 70 per cento del valore di produzione dello stabilimento trevigiano. Il legame con il territorio è uno degli ingredienti di un successo così duraturo.

Valentina Calzavara

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