La storica Metalcrom in fallimento, trenta dipendenti a casa

CASIER. Chromapaint Solution, già Metalcrom, a fine corsa: nessun concordato preventivo, per la storica azienda di smalti e vernici al confine tra Preganziol e Casier è stato dichiarato il fallimento. Per i trenta ex dipendenti è stato riformulato il ricorso alla cassa integrazione straordinaria: l'ammortizzatore coprirà i prossimi 12 mesi, a partire da aprile. Chiude così un'azienda storica del territorio: fondata 67 anni fa, la Metalcrom è specializzata in vernici e smalti. Ha pagato il progressivo crollo dei ricavi, passati dai 3,6 milioni del 2011 agli attuali 2,5. Colpa della crisi, delle difficoltà che sembrano non mollare il difficile mercato dell'edilizia ma anche di un giro d'affari troppo sbilanciato sul mercato interno che ricopriva circa il 90% degli affari aziendali.
All'origine della crisi ci sarebbe dunque la mancanza di liquidità: nonostante le commesse non manchino, a trascinare nel baratro la Metalcrom ci sarebbero state tra l'altro le difficoltà di uno dei principali clienti che si sarebbero riversate come un sull'azienda trevigiana mettendola definitivamente in ginocchio. Insufficiente anche il ricorso agli ammortizzatori sociali che non è bastato a risollevare le sorti dell'azienda di via Pindemonte, storicamente legata al mondo della palla ovale di Marca.
Dal 2009 erano già stati attuati periodi di cassa integrazione: lo scorso settembre l'industria aveva annunciato dieci esuberi, poi evitati solo ricorrendo a contratti di solidarietà. L'azienda aveva cercato di resistere attraverso il potenziamento della rete commerciale, che però non è bastato ad invertire il trend. Come accade spesso in simili circostanze era stata costituita una nuova società con il nome Chromapaint Solution srl e ad inizio anno la dirigenza aveva aperto la procedura di liquidazione ed presentato domanda di concordato preventivo. L’operazione, però, non è andata a buon fine: è stata la stessa azienda, qualche mese dopo ad essere costretta a chiedere volontariamente il fallimento, una richiesta accolta dal Tribunale di Treviso.
I sindacati infine hanno dovuto rielaborare il piano di cassa straordinaria a favore dei 28 dipendenti rimasti. Con l'avvallo del curatore è stato firmato un nuovo accordo: è stato interrotto l'ammortizzatore avviato lo scorso dicembre e attivato un anno di cigs, a partire dall'inizio di aprile. Per loro infine verranno previsti i consueti percorsi per favorirne il ricollocamento.
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