La sorella di Tosi nel cda, è scontro

Carroccio veneto nell’imbarazzo per la nomina di Barbara Tosi, 47 anni, capogruppo della Lega al consiglio comunale di Verona, nel consiglio di amministrazione della Cassa di risparmio di San Miniato, nominata salutata da commenti sarcastici anche dentro la Lega. La nomina è avvenuta su indicazione dell’azionista Cattolica Assicurazione, che detiene il 25 per cento delle quote della banca toscana, che fa parte del Gruppo Carismi ed è guidata, come direttore generale, da Divo Gronchi, ex della Popolare Vicentina. «Evidentemente Cattolica avrà compiuto delle attente valutazioni di merito sulle capacità, l’esperienza e l’adeguatezza di questa importante candidatura», sibila Massimo Giorgetti, il «grande nemico» di Flavio Tosi nella città scaligera: ma il suo sarcasmo fa il giro della Regione. Più diretto Franco Bonfante, vicepresidente del consiglio regionale e leader del Pd a Verona: «Ho molto rispetto per Barbara Tosi, ma è evidente che si tratta di una nomina di natura politica-partitica. Che si inserisce perfettamente nella parentopoli veronese che ho denunciato più volte. È una gestione del potere che ricorda il peggiore potere doroteo, impegnato nell’occupazione sistematica di tutte le posizioni di potere. Questa degenerazione, tuttavia, non porterà bene a Tosi». Non si scalda Flavio Tosi, ma replica con tranquillità: «Mia sorella è sempre stata penalizzata a causa mia. Tanto è vero che negli anni non l’ho mai nominata in alcun organo di secondo grado. La sua nomina in questo istituto avviene per decisione di un azionista importante, non si tratta di una nomina politica».(d.f.)
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