La «Sira» svuota tutto, assalto con giallo

VEDELAGO. Un affido temporaneo di ramo d’azienda a una società novarese per un “fuori tutto” da record, capace di portare a Fossalunga di Vedelago oltre ottomila persone solamente ieri. Poi, dopo la svendita colossale (sconti fino all’ottanta per cento, con la concorrenza che storce il naso), Sira tornerà in mano alla vecchia società di gestione ma cambierà pelle, con un restyling profondo e un target di mercato su prezzi più bassi.
Ma quale “Clamorosa svendita per evitare il crack”, come recita la pubblicità tambureggiante di questi giorni: il “fuori tutto” di “Qui Sira” a Fossalunga è «una precisa scelta di marketing, studiata per mesi». Obiettivo: «Dare una scossa e rilanciare il marchio, poi procederemo con un profondo restyling che porterà qui anche una palestra e un negozio notissimo, del quale non posso ancora dire il nome». Parola del direttore della struttura, Alessio Badia, contattato al telefono nel mezzo di una giornata epica, come si vede chiaramente dalle foto: un’invasione.
Qualche operatore della concorrenza non ha apprezzato, ma al di là del marketing un po’ furbo non si va: la svendita è lecita e con essa Sira vuole dare un colpo di elettroshock alla propria attività che dura da sessant’anni. «Ormai la vendita tradizionale non funziona, il mercato è in crisi e dovevamo inventarci qualcosa», spiega ancora Badia. Di fatto, dunque, è sì una svendita, ma è fatta non solo per svuotare il magazzino di casa troppo pieno: i prodotti sugli scaffali in queste ore arrivano da fornitori di tutta Italia. La regia dell’operazione, come detto, è di una società novarese, la “Compagnia mercantile della lana e del cotone Srl”, specializzata in “blitz” di svendite itineranti che vanno da Torino a Brescia, da Grosseto a Vicenza. La società novarese ha preso tecnicamente in «affido di reparti d’azienda» il punto vendita Qui Sira dallo scorso 11 aprile e per un paio di mesi. «Avevamo bisogno di loro perché sono strutture organizzate per operazioni del genere», dice Badia.
Facendo qualche ricerca e visura camerale, il nome della Compagnia mercantile della lana e del cotone Srl spunta in un’indagine della Procura di Grosseto per una presunta frode in commercio, dicembre 2014: ora quella vicenda è sfociata in un processo. «Ci eravamo informati, quella è una faccenda ben diversa dalla nostra, riguarda un problema di etichettatura dei capi. Non ha nulla a che vedere con operazioni di vendita straordinaria come la nostra», spiega il direttore di Sira.
Dopo questa parentesi, lo storico magazzino della moda (fondato nel 1955) tornerà sotto la piena gestione della società della titolare, Carmen Favaro. L’intenzione, però, è quella di cambiare pelle: nuovi operatori, promozioni mirate, prezzi più bassi, servizi (palestra in primis) in grado di attirare la clientela con maggiore continuità. Senza il bisogno di effetti speciali, sperano in direzione, ma solo con la forza di un marchio storico che sappia stare al passo con i tempi.
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