La scommessa dei percorsi ciclabili Tutti in rete e collegati al Montello

Montebelluna studia la realizzazione di un sistema di piste che consenta di unire centro e quartieri, Piave e città
Ferrazza Montebelluna in bicicletta nella nuova piazza
Ferrazza Montebelluna in bicicletta nella nuova piazza

MONTEBELLUNA. Sarà l’anno delle connessioni delle piste ciclabili quello che è appena iniziato. Grazie anche a risorse finanziarie che si sono liberate. In città ci sono vari spezzoni, ma mancano i collegamenti che consentano di circolare per tutta la città senza dover stare attenti alle macchine. Ad esempio da Posmon fino alla nuova piazza pedonalizzata si può percorrere la pista ciclabile, ma ad est della nuova piazza ci sono solo marciapiedi pedonali e prima di trovare ancora una pista ciclabile si deve arrivare all’altezza del museo in via Piave. Giunti poi a Caonada la pista si interrompe nuovamente fino ai confini con Volpago. Se si sale da San Gaetano la pista si trova fino all’incrocio con via Sansovino, poi rimane solo un marciapiede troppo stretto.

percorsi a ostacoli

Anche percorrere via Santa Caterina da Siena è rischioso per i ciclisti. Stesso discorso vale per le stradine che ci sono a nord del centro storico, tra il municipio e l’ospedale. Se si arriva dal Montello bisogna attraversare Biadene prima di poter utilizzare la pista ciclabile di via Montello che porta in centro storico.

A Guarda c’è lungo via Feratine ma non lungo via Risorgimento, percorrere poi la parte ovest di via Galilei in bicicletta è un rischio. Insomma le piste ciclabile ci sono, ma a spezzoni. Da anni c’è un masterplan per uno sviluppo connesso delle piste ciclabili, ma è lungi dall’essere completato.

i collegamenti

Così per il 2019 l’amministrazione comunale pensa a interventi di connessione tra le piste ciclabili esistenti. «Questa è la situazione», dice il sindaco Marzio Favero, «mancano le connessioni tra i molti spezzoni che esistono in città e quindi nostra intenzione è di creare proprio queste connessioni. Ho detto al presidente della commissione Viabilità di impegnare la commissione che presiede a studiare un piano per creare queste connessioni. Ovviamente dove non c’è lo spazio si tratterà di creare dei sensi unici in modo da ricavare la fascia dove far passare la pista ciclabile: si tratterà di studiare bene le varie soluzioni e di dare ordine al traffico in modo che la circolazione veicolare non abbia interferenze con la mobilità ciclabile. Alcune idee ci sono già, si tratta ora di elaborare un piano ragionato che consenta di ricavare queste connessioni tra pista e pista, creando anche, dove è necessario, dei sensi unici alla viabilità».

Ovviamente per creare le connessioni servono anche le risorse finanziarie, ma in questo senso il Comune di Montebelluna si è trovato con un gruzzolo inaspettato: si liberano quasi 3 milioni di euro dei mutui da contrarre per intervenire sulla costruzione della nuova scuola di Biadene e dell’adeguamento sismico di quella di Caonada perché dallo Stato arriverà un finanziamento specifico per questi due interventi e quindi parte dei mutui che si dovevano contrarre per le scuole potranno essere utilizzati anche per le connessioni tra le piste ciclabili.

la “tradotta”

Discorso a parte è invece quello che riguarda la pista ciclabile “La tradotta” lungo l’ex linea ferroviaria, che collegherà Montebelluna a Nervesa. Sarà infatti una ciclabile con funzioni prettamente turistiche che richiamerà soprattutto quei turisti, soprattutto stranieri, che si muovono in bicicletta e che dalla pista “La tradotta” potranno poi raggiungere facilmente il Montello e i luoghi storici legati alla Grande Guerra. Sarà una pista ciclopedonale extracomunale che ad est si collegherà poi con la pista ciclabile che corre lungo il Piave e consentirà di arrivare fino al mare da una parte e fino alle montagne dall’altra. —

Enzo Favero

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