La sarchiatrice a guida satellitare da Zero alla conquista del mondo

ZERO BRANCO. Da Scandolara alle aziende agricole di tutto il mondo. Una strada in salita, fatta di sacrifici e ricerca, ma accompagnata dal giusto piglio di innovazione e progettualità portato dalle nuove generazioni. Questa sera, all’Esposizione internazionale di macchine per l’agricoltura di Bologna, verrà premiata “Maya Vision”, la speciale sarchiatrice ideata dall’azienda di Scandolara di Zero Branco dei fratelli Orlando e Giuseppe Baesso. La nuova macchina, frutto di un lungo lavoro di progettazione, proseguito con l’Università di Padova, si è classificata prima nella categoria “segnalazioni” del concorso Eima, sbaragliando la concorrenza dei colossi John Deere, New Holland, Kuhn e Van den Berg. Una macchina, quella proposta dai Baesso, presentata per la prima volta nel marzo 2015 all’interno degli open day dell’azienda e unica nel suo genere - vista la guida satellitare e parallela -, nata dalle richieste degli orticoltori trevigiani per trovare una soluzione al diserbo meccanico. La novità consiste nel fatto che l’operatore non guida più la trattrice, ma comanda i rotori tramite una videocamera posta sopra ad essi mentre la trattrice si muove in autonomia grazie a un sistema satellitare. Le novità tecniche portate dalla “Maya Vision” non soddisfano solo gli agricoltori della Marca o veneti. L’azienda Fardin, infatti, anche grazie all’esposizione di Bologna, ha già contatti con ogni parte del mondo, dagli Usa al Sud America, dall’Irlanda alla Polonia. Tutto il mondo, perlomeno in agricoltura, è paese e la piccola realtà trevigiana, forte dei suoi dieci dipendenti, sta allargando i propri orizzonti. E pensare che Orlando Baesso, titolare assieme al fratello della Fardin snc, rilevata nel 1993, fino a 23 anni fa faceva tutt’altro. «Prima del 1993 ero capofficina alla Bmw di Castelfranco» spiega Orlando «poi, dal nulla, sono entrato in un mondo che non conoscevo, ma la passione e la costanza ci hanno portato all’importante traguardo di oggi a Bologna». Una storia, quella dei Baesso, che si intreccia da sempre con l’innovazione - sono infatti loro i pionieri della meccanizzazione nella raccolta del radicchio - ma che negli ultimi anni, grazie all’apporto del giovanissimo Edoardo, studente di agraria al “Sartor” di Castelfranco, classe 1999, ha ingranato una marcia in più, allargandosi anche alle collaborazioni con altre aziende, come la Fox Mecc di Quinto e la Spektra Agri. «Siamo già al lavoro per una nuova Maya, ancora più efficiente» spiega Edoardo, che il suo futuro se lo immagina senza alcun timore all’interno dell’azienda di famiglia. «Desidero dare continuità alla ditta con la voglia di proseguire al meglio» racconta convinto lo studente. Un made in Scandolara - visto che per la realizzazione delle macchine dei Baesso sono coinvolte quasi tutte le aziende della zona industriale del piccolo paese trevigiano.
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