La Regione decide sui pirogassificatori

La commissione tecnica valuterà l’impianto di Castagnole. Il sindaco: «La giunta e anche i tecnici non lo vogliono»

PAESE. Martedì si decide. Salvo rinvii, la commissione tecnica regionale si esprimerà sul pirogassificatore di Paese. Una convocazione lampo quello dell'organo regionale, tanto che in giunta a Paese ne sono stati informati solo mercoledì, dopo mesi di silenzio. Ma a villa La Quiete non si sono fatti trovare impreparati, già da tempo hanno incaricato l'avvocato Francesco Volpe e l'ingegnere Giovanni Antonello per aiutarli nella battaglia per fermare i pirogassificatori.

In Commissione ci andrà anche il sindaco Francesco Pietrobon, un modo per dare anche un peso politico al no di Paese. «Spiegherò alla commissione che la giunta, tutto il consiglio comunale e migliaia di cittadini si sono espressi contro questo impianto», afferma il sindaco, «poi però lascerò la parola ai professionisti, e ai responsabili degli uffici. Saranno loro motivare il nostro no a quell'impianto. Noi siamo pronti».

Chi rischia di essere meno pronto a valutare sono propri i commissari dell'organo tecnico. Secondo Andrea Zanoni e Francesca Zottis la documentazione relativa all'impianto non è ancora stata inviata ai commissari, e così pochi giorni difficilmente possono bastare per analizzare un progetto decisamente complesso. «Siamo alla commedia dell'assurdo: la Commissione che dovrà esprimere un parere sull'istruttoria effettuata dagli uffici regionali sul pirogassificatore si riunirà martedì prossimo e ad oggi almeno uno dei commissari esterni non ha ancora ricevuto la convocazione», spiegano Zanoni e Zottis. «Ci sembra una cosa di una gravità inaudita. Purtroppo però non è la sola mancanza, visto che non sono stati ancora consegnati i relativi progetti: è impossibile studiarli in così poco tempo, visto che sono progetti complessi, composti da decine di allegati. I commissari dovrebbero riceverli almeno un mese prima, non a cinque giorni dalla riunione. La sorpresa però non finisce qua», aggiungono ancora i consiglieri, «abbiamo infatti scoperto che la commissione è stata convocata senza che la giunta regionale abbia ancora individuato tutti i suoi componenti interni: è una cosa vergognosa».

Contro il pirogassificatore Paese ha alzato le barricate in tutti i modi, contestando sul piano tecnico l'impianto, chiedendo sostegno politico dalla giunta, e anche con una raccolta firme di 10 mila persone. I cittadini e il Comune chiedono che non venga autorizzato l'impianto da 14 milioni di euro, che stando ai progetti verrebbe costruito a 150 metri in linea d'aria dalle case. Secondo il progetto presentato dalla "Cortus Energy Italy srl", la centrale funzionerà bruciando i tralci delle viti, producendo energia elettrica da immettere in rete e fornendo energia termica per il riscaldamento delle serre del Gruppo Padana. Un impianto che darà benefici a chi lo realizza e a chi lo ospita, ma secondo il comune e i comitati non certi ai cittadini che dovranno vedersela con le emissioni.

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