La “pizza del Cansiglio” raddoppia i dipendenti

Fregona, schiaffo alla crisi per l’azienda che produce la Margherita surgelata Con i suoi 8 milioni di pezzi l’anno venduti in tutto il mondo arriverà a 150 addetti
Di Francesco Dal Mas
20091208 - ROMA - FIN - ALIMENTARE: PIZZA NAPOLETANA, ARRIVA RICONOSCIMENTO UE. I festeggiamenti per i 120 anni della pizza Margherita a Napoli, in una immagine dell'11 giugno 2009. ANSA/CIRO FUSCO/DRN
20091208 - ROMA - FIN - ALIMENTARE: PIZZA NAPOLETANA, ARRIVA RICONOSCIMENTO UE. I festeggiamenti per i 120 anni della pizza Margherita a Napoli, in una immagine dell'11 giugno 2009. ANSA/CIRO FUSCO/DRN

FREGONA. Provate ad immaginare decine di ragazze che fanno volare insieme la pizza prima di infarcirla. Uno spettacolo. Quella prodotta da “Pizza Margherita” – così si chiama la fortunata azienda di Fabrizio Taddei, a Fregona – è davvero artigianale, confezionata a mano, e proprio per questo ha successo non solo in Europa, ma in giro per il mondo. Ben 8 milioni di pezzi l’anno, gustosissimi, e che fanno impazzire i clienti, dagli Usa al Giappone. L’azienda, a carattere familiare, ma apertasi recentemente ad un apporto svizzero, sta sfidando alla grande la crisi, raddoppiando la superficie, ma soprattutto incrementando l’occupazione.

Un anno fa Taddei aveva poco più di 60 collaboratori. Oggi ne ha un centinaio. Fra qualche mese, quando sarà pronto il nuovo capannone, ne conterà una cinquantina in più. Ma prega di non scriverlo. Il motivo? «Abbiamo un’enciclopedia di richieste di assunzione e, lo ammetto, ci stringe il cuore, a dover deludere tanti ragazzi, anche laureati, disponibili ad intraprendere la carriera di pizzaioli pur di tirar vicino uno stipendio». “Pizza Margherita” è stata visitata ieri dall’europarlamentare Alessandra Moretti, accompagnata dagli amministratori di Fregona. Taddei ha ammesso che il suo più grande limite è quello di dar fiducia a tutti coloro, fra i governanti, che promettono di sburocratizzare l’ambito del lavoro. Chiosa Giacomo De Luca, ex sindaco di Fregona: «Ha ragione Fabrizio, perché non è possibile che un imprenditore così dinamico sia costretto ad attendere un anno solo per un semplice ampliamento». Tutta colpa, appunto, della burocrazia, dei cento passaggi da attraversare. È pur vero che in questo caso si opera nel delicato settore dell’alimentazione. In questi mesi, oltre ad espandersi nel sito di Fregona, ha acquisito la vecchia azienda di cui era socio, a San Martino di Colle Umberto, l’ha rinnovata e l’ha fatta decollare. Ieri è stato il terzo sabato, dopo tre anni, di parziale chiusura della ditta. Parziale perché, in verità, Taddei con la famiglia ha lavorato per tutto il giorno. «Di solito entro in fabbrica alle 7.30 ed esco verso le 22. Alcuni giorni la settimana continuo fino a mezzanotte, perché l’attività si sviluppa su 20 ore. Quando mi permetto di uscire alle 10 di sera, ho i figli che mi sostituiscono fin dopo le 24». La pizza non è l’unico prodotto di “Margherita”. Sempre artigianalmente Taddei sta esplorando anche alcuni comparti limitrofi. «Il segreto? Sono riuscito a trasmettere anche ai collaboratori che pure da una pizza non possono mancare gli ingredienti del cuore e della passione».

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