La pasticceria Nascimben cambia pelle: nasce il Tiramisù-b&b

Il locale tradizionale di via Calmaggiore da tempo si è sdoppiato in Piazzetta della Torre e a breve aprirà a Casale, vicino alla Greenway
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO -IL TIRAMISU'- NEGOZIO DI ALBERTO NASCIMBEN, IN FOTO CELESTE ZORZI
AGOSTINI AG.FOTOFILM TREVISO -IL TIRAMISU'- NEGOZIO DI ALBERTO NASCIMBEN, IN FOTO CELESTE ZORZI

Una seconda vita che guarda al futuro con al centro il passato che l'ha fatto diventare un riferimento storico della città. Alberto Nascimben, che nel 2013 ha riaperto l'attività del padre Lorenzo (chiusa nel 2005), e ora è pronto a triplicare. Aprirà un bed&breakfast in centro storico a tema tiramisù e un terzo punto vendita a Casale, a due passi dalla Greenway. L'intento è chiaro: Nascimben resta con il cuore ai vassoi di tiramisù esposti nella vetrina del Calmaggiore, ma con la testa guarda ad un modello diverso. Il rilancio è partito nel 2013, con l'apertura del laborotorio-pasticceria in viale Luzzatti e il successivo raddoppio in piazzetta della Torre; ora proprio al piano superiore verranno realizzate alcune stanze per turisti. Entro Natale sarà tutto pronto, i lavori sono già iniziati. Il tema delle camere sarà ovviamente quello del tiramisù, e l'intenzione è di offrire pacchetti con degustazioni e qualche lezione di pasticceria in laboratorio. Ancora prima, verso fine settembre, a Casale aprire il terzo punto vendita, vicino alla Greenway.

«La differenza rispetto a 40 anni fa», spiega Alberto Nascimben, 28 anni, «è che un'attività artigianale non si può accontentare della somministrazione. È necessario pensare anche ad altri servizi. Basta prendere esempio da chi lo fa bene, guardando spesso all'estero. Abbiamo eccellenze di vario genere, sia gastronomiche che artistiche; ma nell’ambito culinario sono convinto che il tiramisù e la pasticceria in generale non siano sufficientemente sfruttati. Non basta vendere e far assaggiare, per me è importante anche fornire una proposta emozionale, un'esperienza». Da qui nascono, oltre alle degustazioni, i laboratori di pasticceria aperti a tutte le età. Ci sono quelli per bambini il sabato pomeriggio, 15/20 euro per due ore in pasticceria a realizzare un dolce da portare a casa. E i genitori liberi di godersi una passeggiata in città o di andare a far la spesa. Insomma si spende meno che per una baby sitter, «e i bambini tornano a casa con qualcosa, come la pasta per la pizza, così la sera possono mettersi con mamma e papà a cucinare».

Poi le esperienza per i turisti. Proprio poche settimane fa un gruppo dalla Scandinavia ha trascorso un pomeriggio in laboratorio ad imparare come si fa un tiramisù. Con i mariti impegnati in Trentino in una convention della multinazionale per cui lavorano, le mogli hanno scelto Treviso per imparare a fare un dolce.

Una gran turbinare di novità, che non è stato semplice da far digerire soprattutto a papà Lorenzo. «È più legato all'idea tradizionale di pasticceria, ai ricordi del suo negozio», sorride Alberto. «Mia madre ha sposato maggiormente le mie idee. Ho la fortuna di avere cominciato tutto da capo. Ho riaperto dopo che l'attività era stata chiusa da un po' (8 anni, ndr), quindi ho carta bianca». —

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