La palazzina militare diventa del Comune per fare case popolari

GIAVERA. L’idea è innanzitutto quella di trovare un privato che la sistemi - tramite un “project financing”, intervento misto pubblico e privato - e lasci al Comune due o tre appartamenti da utilizzare per le emergenze abitative. Altrimenti di metterla in vendita. È la palazzina del deposito carburanti militare che si trova a Giavera ed è entrata da poco a far parte del patrimonio comunale.
A differenza della polveriera, che si trova al di là del confine, in comune di Volpago, il deposito carburanti dell’esercito sul Montello è ancora operativo, seppur a scartamento ridotto rispetto al passato, ma quella palazzina, che ospitava i militari in servizio, è da tempo in disuso e quindi il Comune di Giavera aveva chiesto al demanio di poterla avere gratuitamente e la ha avuta. Fa parte della partita del federalismo demaniale, inizialmente il Comune non ne aveva fatto richiesta, poi sono stati riaperti i termini, la domanda è stata fatta e il demanio l’ha ceduta al Comune di Giavera. Si trova ai piedi del Montello, vicino a villa Wassermann. È costituita da sei appartamenti disposti su tre piani, due per piano. Da tempo è inutilizzata e quindi, oltre ai segni del tempo, porta anche quelli del periodo, post guerra, in cui è stata costruita. È tutta da sistemare, ma si tratta pur sempre di una palazzina dove ci sono sei appartamenti. Per metterla a posto il Comune non ha le sufficienti risorse, per questo pensa a un intervento di un privato. «Abbiamo chiesto e ci è stata data – spiega il sindaco di Giavera, Maurizio Cavallin – certo è una palazzina che va messa a posto, viste le sue condizioni. La nostra idea è di trovare un privato disposto a investire lì lasciandoci due o tre appartamenti dei sei che ci sono, appartamenti che poi noi utilizzeremmo per le emergenze abitative. È questa la prima strada che intendiamo seguire. Se proprio non sarà possibile trovare un privato disposto a fare un tale investimento, rimane sempre la strada della sua vendita, dal momento che è inserita ora nel patrimonio disponibile del Comune. Ci sarebbe più utile avere un paio di appartamenti da utilizzare per le emergenze, ma se proprio non ci sarà nessuno interessato allora la metteremo sul mercato».
È una di quelle classiche palazzine anni Cinquanta, con tapparelle alle finestre, che un tempo era residenza dei militari in servizio al deposito. È ancora da vedere se la palazzina sarà oggetto di project financing o sarà venduta, è definita invece la sorte dell’area di pertinenza di quell’edificio: entrerà a far parte della vicina area di villa Wassermann.
Enzo Favero
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