La «movida» al Negrelli Declino in piazza Petrarca

MONTEBELLUNA. Negrelli la piazza del divertimento, Petrarca la piazza che si svuota. E in mezzo le altre piazze a merceologia varia con prevalenza di abbigliamento in piazza Tommaseo e preponderanza di banche nella nuova piazza e vie laterali.
Questo il volto del centro storico dopo i lavori di riqualificazione peraltro non ancora del tutto terminati. Spicca la preponderanza dei locali pubblici in piazza Negrelli. Lungo lo stesso lato di edifici ce ne sono tre: il Negrelli, l'In Bar, c'era poi il Gambero Allegro dove aprirà una birreria con abbinati vini friulani gestita da Benito Paludi, l’ex gestore del Tapas. E dall'altro lato il Momon e Ae Cavaine, con vicino una gelateria. E proprio in quella piazza dovrebbe aprire una sala scommesse, nel'edificio all'angolo sud-est, nonostante l'opposizione dei condomini.
Ci sono anche, oltre ai cinue bar, una macelleria, un salone di estetica, un negozio di articoli per la casa, una macelleria, un’immobiliare, ma con tutti quei locali pubblici e una piazza trasformata in modo da renderla aperta in estate potrebbe diventare lo spazio della movida notturna.
Con lo stesso tenore si continua nell'adiacente piazza Marconi, dove tra bar e pasticceria ci sono altri quattro locali anche se uno, il Fellini, è chiuso. E a fare da contorno si affacciano una gioielleria, una pizzeria al taglio, un’ottica, una gioielleria, un negozio di valigie e pelletteria, una fioreria, due negozi di abbigliamento e una banca.
Contrasta piazza Petrarca, perché lì non ci saranno più due negozi che la contraddistinguevano: la profumeria del Bazar Milanese e l'Accessorio. La prima chiude, il secondo si trasferisce in via Roma. Rimangono per ora un negozio di abbigliamento, uno di scarpe, un bar, un’agenzia interinale, un negozio di pc e un altro di condizionatori, una fioreria. Avrà migliore fortuna quando saranno fatti anche lì i lavori di riqualificazione, con allargamento dei marciapiedi e risistemazione dei parcheggi. E la nuova piazza? Quella che ancora non ha un nome? Beh, lì ci sono quasi tutte attività "storiche", come il negozio Polin di abbigliamento, a cui si aggiungono lungo lo stesso tratto di corso, Benetton e Stefanel, mentre altri tre negozi di abbigliamento sono sul lato opposto.
Sempre lì hanno sede due banche, un paio di farmacie, un paio di edicole, un negozio di dolciumi, un paio di profumerie, una gioielleria, anzi due grazie ad un prossimo trasloco, un paio di negozi di scarpe, due bar e un prossimo caffè, un tabacchino. Piazza D'Annunzio, gettonata nei giorni festivi, con la sua prosecuzione verso via Cavour, va dai bar alle pelletterie, dalla gastronomia all'abbigliamento, dai gelati, agli articoli per la casa. Di tutto insomma.
Mentre in piazza Tommaseo prevalgono i negozi di abbigliamento, quasi la metà dei locali e negozi presenti. Insomma tanti locali pubblici e poi un po' di tutto.
«Indubbiamente un aumento dei locali pubblici in centro storico si nota - dice Nevio Marchesini, Ascom - ma non ci sono più le limitazioni di un tempo, il mercato ora è libero, con i suoi pro e i suoi contro, ma evidentemente se c'è tutta questa offerta significa che la domanda c'è».
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