La minima non basta Pensionata sfrattata cerca lavoro a 71 anni

VILLORBA. «La vita mi ha bastonata continuamente e ancora adesso non è finita: a 71 anni sarò costretta a trovarmi un lavoretto per cercare di pagare l'affitto. Dal 20 settembre sarò fuori casa e rischio di finire in mezzo a una strada. Il Comune mi ha illusa di poter trovare una soluzione, poi mi ha scaricata come un cane al momento di tener fede alle promesse». Parole come macigni, quelle di Antonietta Mangano che, raccontando la propria storia di anziana sull'orlo del baratro, punta il dito contro l'amministrazione Serena. La donna oggi vive a Fontane in un appartamento in affitto. Percepisce una pensione sociale di 430 euro al mese. Finora ad aiutarla a pagare il canone di casa c'era il figlio. Poi sono subentrate alcune gravi difficoltà. Dal 20 settembre l'anziana dovrà lasciare l'appartamento: l'affitto è troppo alto, non ci sono più i soldi per pagare. «Da quel giorno dovrò inventarmi soluzioni di fortuna per vivere», scrive Mangano nella lettera che ha inviato al sindaco. La donna si è rivolta all'inizio dell'estate ai Servizi sociali. «Nessuna voglia di farmi commiserare o impietosire. Sono consapevole che come me ci sono altre persone bisognose di un aiuto, di un rimedio a una vita difficile. Non accetto però l'umiliazione gratuita, la sistematica presa in giro, il dare speranze a un essere umano che non vede alternativa dopo mesi di calvario con incontri, confessioni, dialoghi, certezze, promesse quasi assolute, documenti reperiti in ogni dove, code negli uffici, il tutto tra giugno e agosto, sotto la calura e di corsa», denuncia. Il 20 settembre, con la scadenza dell'ultimo mese di affitto, la donna sarà fuori casa. Per pagare il canone del nuovo appartamento, dovrà tornare a lavorare. A 71 anni. E non mancano amarezza e rabbia: «Potrei fare come la maggior parte delle persone nelle mie condizioni: restare in un appartamento di cui non riesco a pagare l'affitto, lasciare che il tempo passi, che il proprietario agisca legalmente, che i tribunali facciano il loro lavoro, sfruttando i tempi della legge, le astuzie del caso. Le aule giudiziarie sono piene di queste situazioni, ma per come sono fatta io, piuttosto sotto un ponte che disonesta».
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