A Treviso scuola aperta d’estate: cinque laboratori contro la dispersione

All’istituto comprensivo 1 Martini. I genitori: «Le informazioni sono arrivate tardi, abbiamo già pagato i centri estivi». La dirigente: «Aiutiamo le tante famiglie che non possono permetterseli»

Lorenza Raffaello
Studenti
Studenti

Scuola aperta anche d’estate. È il sogno di quasi tutti i genitori di figli in età scolare, che così non si ritrovano in affanno tra i costi sempre più alti dei centri estivi e la ricerca spasmodica di soluzioni con orari che consentano di lavorare.

A Treviso è possibile e succede all’istituto comprensivo 1 Martini, che per il secondo anno mette a disposizione dei laboratori, attivati grazie ai fondi Pnrr.

i laboratori

Lingua inglese, teatro, coding e arte con il digitale, sono questi i laboratori promossi e offerti dall’Ic1 agli studenti dei primi due anni delle medie e della quinta elementare.

Almeno cinque appuntamenti ciascuno della durata di una mattinata tra le ultime due settimane di giugno e le prime di luglio.

Occasioni speciali per i ragazzi per poter approfondire argomenti che mai avrebbero potuto trattare durante l’anno scolastico e con il contributo di esperti del settore. Un beneficio non indifferente che si aggiunge alla missione di tenere occupati i ragazzi nelle calde giornate di inizio estate, sollevando i genitori dall’aggravio di trovare un centro estivo.

Per il laboratorio “Arte con il digitale”, per esempio, il programma è il seguente: creazione fumetti con strumenti digitali. Il corso durerà 20 ore, «per gli alunni delle classi prime e seconde della scuola secondaria di 1° grado e per gli alunni delle classi quinte della scuola primaria che compiranno 11 anni di età entro il 15 settembre 2025, nell’ambito del progetto Pnrr «Azioni pratiche contro la dispersione scolastica», si legge nella circolare inviata alle famiglie.

«Si tratta del primo passo per tenere aperte le scuole in estate, reso possibile grazie ai finanziamenti, altrimenti non avremmo potuto permettercelo», afferma Luana Scarfì, la dirigente. «Ne abbiamo in serbo molti altri, il nostro obiettivo è valorizzare le competenze di tutti i nostri studenti».

La comunicazione tardiva

Tra i tanti vantaggi del servizio però c’è anche un punto oscuro. La comunicazione è arrivata il 10 giugno quando i genitori si erano già organizzati, pagando fior di quattrini tra centri estivi e vacanze al mare o in montagna.

«Sul registro elettronico sono comparsi questi corsi, da confermare tassativamente entro il 13 giugno», racconta un genitore, «Si svolgono a giorni alterni, dalle 8.30 alle 12.30 nel mese di giugno e luglio, ma sembra che siano stati fatti per altri motivi, come l’obbligo di consumare i fondi previsti dal Pnrr, prima di perderli».

Non solo: «Il problema è che le famiglie si sono già organizzate con centri estivi, vacanze e quant’altro e quindi i ragazzi non riescono ad aderire. Lo faranno solo quelli che sono a casa con i genitori. È un’occasione persa di aiuto alle famiglie» aggiunge un altro genitore.

La dirigente scolastica ci tiene a replicare: «Le risorse sono poche e cerchiamo di fare le cose nel migliore modo possibile e nei tempi più brevi, aiuteremo chi non si può permettere di pagare i centri estivi e non sono pochi».

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