La lettera di Dino Bettamin, malato di Sla morto dopo la sedazione profonda: «Sorrido perché mi volete bene»

Le ultime parole nel ricordo degli amici che lo hanno assistito. Guido, uno degli amici che andava a trovarlo e lo portava a fare una passeggiata, ha ricordato ieri in chiesa, con la voce rotta dall’emozione, questa incredibile affermazione di Dino Bettamin.
Dino Bettamin, morto di Sla a 70 anni
Dino Bettamin, morto di Sla a 70 anni

MONTEBELLUNA. «Io sono un privilegiato»: Guido, uno degli amici che andava a trovarlo e lo portava a fare una passeggiata, ha ricordato ieri in chiesa, con la voce rotta dall’emozione, questa incredibile affermazione di Dino Bettamin. Ne aveva tanti, di amici, il 70enne a cui ieri è stato dato l'ultimo saluto e Guido, uno di essi, ha letto in chiesa un suo commovente ricordo a nome di tutti gli amici.

«Durante una passeggiata -ha raccontato- gli ho chiesto come facesse a essere così sorridente, così tranquillo con la malattia che aveva. “Io sono un privilegiato, c’è chi sta peggio di me”, mi ha risposto, e mi ha detto che dopo la tracheotomia non avrebbe più dovuto parlare e invece aveva ripreso a farlo, non avrebbe più dovuto mangiare, e invece ci riusciva. Ha aggiunto che aveva l'amore della sua famiglia, e chi lo assisteva notte e giorno».

Dino Bettamin nella sua vita era sempre pronto ad aiutare tutti, e per tutti aveva un sorriso. Quando si era ammalato, cinque anni fa, gli amici gli erano rimasti tutti vicini. Alla fine di quelle poche righe lette in chiesa, un applauso spontaneo si è diffuso per tutto il Duomo di Montebelluna. Anche don Antonio Genovese, al termine della funzione religiosa, a nome della famiglia ha ringraziato tutti gli amici per essere stati presenti al funerale e per essergli stati sempre vicini. Poi l'abbraccio del sacerdote ai familiari: la figlia Agnese, che per la commozione non riusciva più a staccarsi, il figlio Tommaso, la moglie Maria. E fuori, prima che il feretro si avviasse verso il cimitero, l'ultimo abbraccio dei tanti amici.

 

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