La Guardia di Finanza indaga su Sesa Compost sospetto per il socio di Savno

Il compost sospetto di Sesa – socio al 15% di Savno, braccio operativo del consorzio rifiuti Tv 1-Cit che serve i comuni della Sinistra Piave – scopre il fianco del governo giallo-verde con un caso di presunta incompatibilità al ministero dell’Ambiente.
Nel dicastero retto dal generale dei carabinieri forestali Sergio Costa c’era infatti un consulente che svolgeva servizio contemporaneamente per la sottosegretaria Vannia Gava e per alcune aziende ora accusate di riversare nelle campagne della Bassa Padovana compost tossico.
O almeno questa è la tesi sostenuta nell’inchiesta giornalistica di Fanpage, che ha acceso i riflettori sull’amministratore delegato di Sesa, Angelo Mandato e sullo stratega della comunicazione Fabrizio Ghedin. Entrambi vengono accusati dalla testata online di aver offerto 300 mila euro per controllare l’inchiesta-scandalo.
E su Sesa ora indaga la Guardia di finanza di Padova, anche se non emergiono particolari, al momento. E intanto, oltre a Vannia Gava, spunta un altro parlamentare leghista, che in qualche modo e ntra nella vicenda: Giampaolo Vallardi, presidente del consorzio Cit- Tv 1 , senatore che risultava vicepresidente di una delle imprese di Angelo Mandato.
dimissioni
Ieri mattina Fabrizio Ghedin, che aveva ricevuto dalla sottosegretaria leghista Gava un incarico pubblico da 40 mila euro l’anno come esperto per la comunicazione istituzionale in materia ambientale, si è dimesso dal suo ruolo di consulente. «Un caso di mancato controllo intollerabile» dice una fonte da noi interpellata, esibendo le griglie scaricate dal sito del Ministero. Si punta il dito sul mancato controllo delle carte presentate dallo stesso Ghedin al momento dell’assunzione. Nel curriculum professionale erano stati elencati tutti gli incarichi ricoperti nelle aziende della galassia Sesa. Incarichi che però non sono stati inseriti nella scheda destinata all’ufficio di gabinetto del Ministero. Completa il quadro un terzo documento: la dichiarazione di assenza di conflitto d’interesse. «Ma infatti il conflitto d’interesse non c’è» replica Ghedin. «Io mi sono dimesso per una questione di opportunità. Un sottosegretario svolge un lavoro importante, per gli italiani. Non è giusto che perda tempo con un collaboratore. Lo ripeto: gli organi istituzionali certificano la regolarità dell’attività svolta da Sesa».
legami con la lega
Ma ormai il caso è deflagrato, grazie all’inchiesta di Fanpage sulla qualità (e quantità) del compost riversato nelle campagne di Este dall’azienda che riceve rifiuti dalla Campania. Un lavoro di ricerca iniziato un anno fa, chiedendo anche una intervista al dirigente Angelo Mandato, il socio privato che detiene il 49% di Sesa (il 51% è del Comune di Este), a sua volta socio di Savno con al quota di minoranza.
Durante questi contatti, secondo i giornalisti di Fanpage, Mandato e Ghedin avrebbero proposto un progetto di comunicazione da 300 mila euro in tre anni con la richiesta di poter “controllare” i contenuti. Gli incontri sono stati però ripresi grazie alle telecamere nascoste e diventano, di fatto, una delle accuse più forti mosse all’azienda di Este. «Parliamo tanto di corruzione in procedure pubbliche, bravi i giornalisti di Fanpage che hanno mostrato la loro integrità», ha detto il presidente della Commissione parlamentare antimafia Nicola Morra.
Sesa si difende dicendo che i progetti di sensibilizzazione vengono fatti ogni anno con molti organi d’informazione: «Fanpage era uno dei tanti, forse se la sono presa perché non abbiamo scelto loro». —
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