La fabbrica dei dolci distrutta dal fuoco

ASOLO. Milioni di euro in fumo ma sulle cause dell’incendio ogni ipotesi rimane aperta finché le indagini di carabinieri e vigili del fuoco della sezione di polizia giudiziaria non avranno ultimato i rilievi. “Il day after” del rogo della Asolo Food, l’azienda dolciaria di via Fermi, si sviluppa tra lo spegnimento dei focolai che ancora covano sotto l’ammasso del materiale bruciato, la conta dei danni e la ricerca delle cause che possono aver causato l’incendio dell’azienda. Si sta battendo ogni pista: dal dolo al corto circuito passando per le cause accidentali, finché gli investigatori non avranno finito di effettuare i rilievi. Nelle prossime ore s’inizierà lo smassamento del materiale bruciato ed il prelievo di campioni nella zona dove s’è sviluppato il rogo che verranno poi analizzati in laboratorio per vedere se vi siano tracce di sostanze “acceleranti”. Le indagini, comunque, non si prospettano così facili: più il rogo è distruttivo, maggiori sono le probabilità che le fiamme cancellino l’innesco, di qualunque natura esso sia.
Il rogo è scoppiato attorno alle 22.30. È a quell’ora che scatta l’allarme antincendio della Asolo Food, collegato con i cellulari dei titolari, i fratelli Gallina, che vivono a Castelcucco. Michele Gallina, uno dei tre soci, si precipita nella sede della sua azienda. Quando arriva, le fiamme si stanno propagando dal centro del magazzino, dove sono stoccati gli imballaggi di cartone, oltre ai prodotti alimentari e ai fusti di olio per friggere. Immediato, a quel punto, l’allarme al 115. Quando, pochi minuti più tardi, nella zona industriale di Asolo, arrivano le prime squadre dei vigili del fuoco di Montebelluna, le fiamme si sono già propagate a gran parte del magazzino dell’azienda. Il rogo sta assumendo proporzioni vaste e le fiamme superano di una decina di metri il tetto della Asolo Food. Nel giro di un’ora, nella zona industriale di Asolo, confluiscono squadre di vigili del fuoco da tutta la Marca ed anche da Bassano, Quero, Feltre e Mestre. Una trentina di vigili del fuoco con una decina tra autobotti e autopompe lavorano per circoscrivere le fiamme al solo magazzino dell’azienda. Solo verso le 2 di notte l’incendio viene domato. Il lavoro dei vigili del fuoco permette di salvare dalle fiamme il reparto produzione e gli uffici. Alla fine, il bilancio è di un’area di 1000 metri quadrati distrutta dalle fiamme su un totale di 2400 metri quadrati sui quali si estende la Asolo Food.
Nella prima mattinata di ieri, le squadre dei vigili del fuoco del turno diurno si sono alternate ai colleghi intervenuti nella notte. Per tutta la giornata di ieri i vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere i numerosi focolai che covavano sotto l’ammasso di materiale bruciato.
I carabinieri della stazione di Asolo ed i vigili del fuoco della sezione di polizia giudiziaria hanno effettuato i primi sopralluoghi ed i rilievi fotografici. Nelle prossime ore avrà inizio il lavoro di smassamento del materiale ma prima verranno prelevati dei campioni dall’area, quella al centro del magazzino, dove pare abbia avuto origine il rogo. I campioni saranno poi analizzati nei laboratori dell’Arpav per vedere se vi siano tracce sospette di acceleranti.
Ingenti i danni, coperti comunque dall’assicurazione. Si parla di qualche milione di euro tra struttura portante e merce stoccata in magazzino. Sul posto anche i tecnici dell’Arpav: una parte della copertura dell’azienda era in eternit.
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