La Effetre va all’asta a prezzo dimezzato

CASTELFRANCO. All’asta lo stabilimento della Effetre srl. La sede della storica vetreria in via Roma andrà all’asta il 17 novembre a Treviso. A 5 anni di distanza dalla dichiarazione di fallimento da parte del Tribunale di Treviso, avverrà la vendita dello stabilimento produttivo, in un'unica soluzione. Il prezzo base d'asta per i compratori è stato fissato da curatore fallimentare Danilo Porrazzo a 1.625.000 euro. Un prezzo di molto inferiore rispetto al valore di mercato del complesso immobiliare, che stando alla perizia commissionata dal curatore stesso arriva a 2.165.500 euro. Il motivo di tale ribasso della base d’asta rispetto al valore di mercato è molto semplice. È pervenuta nel mese di luglio un’offerta per l’acquisizione dell’immobile (rimane al momento riservata l'identità del compratore). L’offerta arrivata per l'acquisto del complesso è proprio di 1.625.000. Per questo motivo la base d'asta è stata fissata con questo stesso prezzo. Se arriveranno offerte maggiori, l'immobile andrà venduto al miglior offerente.
Se non ci saranno offerte, l'immobile andrà a chi che ha presentato la proposta di acquisto a luglio. Il fallimento della storica vetreria di proprietà della famiglia Ferro avvenne il 13 aprile 2011. Non fu concesso nemmeno il concordato preventivo, che l'azienda aveva richiesto. Si passò direttamente al fallimento. In quel momento l'azienda era strutturata in due stabilimenti, quello di Resana (50 dipendenti) e un secondo a Burano (40 dipendenti), quest’ultimo passato sotto un ramo d'azienda affittato da una controllata. Gli amministratori avevano proposto un piano di ristrutturazione che le banche non avevano accettato.
Un piano in cui si prevedeva la vendita dello stabilimento di Resana valutato attraverso una perizia 7 milioni di euro. I dipendenti di Resana erano in cassa integrazione già da parecchi mesi quando il tribunale dichiarò il fallimento. La fine di un'azienda simbolo del tessuto produttivo locale, arrivata ad avere nei tempi d'oro 160 dipendenti e a superare i 23 milioni di fatturato. Tra le cause del tracollo aziendale anche l’agguerita concorrenza dell’Est europeo nelle stesse lavorazioni. La vendita all’asta dello stabilimento metterà fine ad una delle aziende più importanti sviluppatesi in paese negli ultimi decenni.
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