«La disabilità è un valore» Il calendario e una mostra per i 30 anni di Rosa Canina

LA FESTA
Compie 30 anni la Rosa Canina, storica cooperativa sociale di Montebelluna, e li festeggia con una mostra fotografica, un calendario, un video, un convegno in biblioteca dove raccontarsi. Sono 30 anni da quando è stata fondata la cooperativa plurima, che come “tipo A” è un centro di lavoro guidato a carattere diurno rivolto a persone con disabilità, in età post-scolare e adulta, con diversi profili di autosufficienza, come “tipo B” svolge servizi di assemblaggio per conto terzi ed attività finalizzate all’inserimento nel mondo del lavoro dei soggetti svantaggiati.
GLI INCARICHI
Con un bilancio di 500 mila euro all’anno ha 25 persone al centro di lavoro guidato e altre 5 in formazione finalizzata all’avvio al tirocinio o di tipo sociale o di tipo lavorativo. Lì lavorano all’assemblaggio per conto di ditte come la Eclisse, la 32 Via dei Birrai, la Sponsor, la Tester Place e altre. «I nostri ragazzi non vanno incontro a situazioni di stress o a sovraccarico di lavoro – spiega il presidente della cooperativa, Renato Cima – perché l’eventuale surplus di lavoro viene assorbito da un gruppo di volontari che vengono alcune mattine e qualcuno pure a chiamata in caso di emergenza». Quello che fanno alla Rosa Canina i disabili sarà raccontato in 50 foto realizzate da Carlo De Noni e che saranno esposte dal 13 dicembre al 18 gennaio nel foyer della biblioteca di Montebelluna e dal calendario dove sono loro i protagonisti.
FOTO E CALENDARIO
«Si tratta di foto che li ritraggono nel loro impegno lavorativo da cui traggono soddisfazione e nella socializzazione – spiega Carlo De Noni – per capire l’impegno che ci mettono basti dire che uno di loro una volta mi ha detto: “Adesso basta foto perché devo lavorare”». «L’idea di celebrare in questo modo il trentennale della cooperativa è piaciuta molto perché attiva forme di approccio inclusivo puntando alla persona – afferma la coordinatrice Gina Grattacaso – viene presentata la disabilità come risorsa per la comunità. Qui operiamo a due livelli: il primo livello è di base, il secondo livello è finalizzato ad aggiungere abilità per un successivo inserimento nel mondo del lavoro». E alla Rosa Canina i ragazzi lavorano, eccome, ma senza stress.
NIENTE STRESS
«Pur se si tratta di lavori ripetitivi e sequenziali come mettere viti in sacchettini – spiega la coordinatrice – vengono variate le mansioni e i locali di lavoro in modo che si sentano in gruppo». Nel lavoro sono stati introdotti anche strumenti facilitatori per consentire a tutti di svolgere il lavoro. «Quando si tratta di mettere esattamente otto viti in un sacchettino devono essere otto e non una di più o di meno – dice ancora Gina Grattacaso – ma non tutti sanno contare e così per chi non sa contare sono stati individuati strumenti con cui svolge tale lavoro». –
E. F.
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