La Cps: «Tutti i permessi in regola»

La presidente Mason parla dell'inchiesta veneziana
 «Siamo sconcertati da quanto abbiamo appreso solamente dai giornali. La Cps di Treviso è l'ultimo acquirente di un terreno sul quale esisteva un progetto approvato dal Comune di Camponogara e dalla Regione Veneto». E' Paola Mason (nella foto), presidente del consorzio del sociale, a esprimere tutta la sua amarezza per l'inchiesta della Procura di Venezia che ha ottenuto i sigilli al cantiere di una casa di riposo a Camponogara.  «Il Centro Servizi per anziani non autosufficienti - spiega la presidente Mason - è conforme al Piano di Attuazione Territoriale e alla Programmazione attuativa locale dell'unità di offerta per anziani non autosufficienti come comunicato dall'Usl 13 alla Regione Veneto». La presidente poi analizza la nascita dell'intera vicenda: «Il terreno, da noi acquistato il 25 giugno 2010, era già stato oggetto di cambio di destinazione con delibera del Consiglio comunale di Camponogara del 28 luglio 2008. Su di esso era già stato presentato un progetto che aveva già acquisito diverse autorizzazioni: tra queste quella alla costruzione rilasciata dalla Regione, il parere di conformità del progetto rilasciato dal comando provinciale dei Vigili del fuoco, il parere favorevole per l'aspetto igienico-sanitario, rilasciato dall'Usl 13 e il permesso a costruire rilasciato dal Comune di Camponogara».  «Ciò premesso - aggiunge la presidente Mason in relazione all'inchiesta - il Cda del Consorzio sociale Cps non può che ribadire la propria estraneità ai fatti oggetto dell'indagine, perchè la documentazione della pratica di acquisto del terreno e della realizzazione della struttura non presentava, in base alle nostre conoscenze, elementi di illegittimità o illegalità. E' ora di vitale importanza, per noi, che l'indagine si concluda al più presto per chiarire la nostra posizione di totale estraneità ai fatti».

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