La città che vuoi: i desideri diventano un ciclostilato

Al via un progetto per rilanciare il dibatitto sul futuro di Treviso. L’idea? Raccogliere le vecchie lettere dei trevigiani a Comune e giornali per capire quali erano i desideri dei cittadini, quali sono stati realizzati e quali tradii. Le lettere verranno poi ripubblicate in un ciclostilato da distribuire gratuitamente lungo le strade. Insomma, si parte dal passato per trovare un futuro alla città. Il progetto «Documento» è stato ideato dallo studio di grafica Wow di Treviso. In questi giorni sui banconi dei locali, negozi e nelle cassette delle lettere di mezza città stanno facendo la comparsa delle buste gialle. «La memoria una volta fissata nelle parole non si dimentica», è stampato sul retro, «Documento invita Treviso ad un nuovo dialogo con i suoi abitanti raccogliendo le lettere scritte a Comune e quotidiani : aspettative passate, delusioni, risoluzioni. Documento vorrebbe riportarle alla luce per riavviare un dialogo tra cittadini e istituzioni». Poi l’indicazione di utilizzare la busta per inviare le lettere e l’indirizzo a cui recapitarle. E in una manciata di giorni sono già decine le missive giunte allo studio di grafica: osservazioni sulla città, consigli, polemiche di dieci, venti, trent’anni fa. Lettere che i cittadini hanno inviato alle testate giornalistiche, all’amministrazione locale, per lo più rimaste inascoltate. Gli argomenti i più disparati: il piazzale della Fiera, il verde in città, il mercato. Oppure la morte del fico a Santa Maria Maggiore, nel 2002 “Una nascita spontanea, tutta naturale, chiedo al sindaco Gentilini di far ripiantare un altro fico proprio lì, magari isolando lo spazio per permettere la sosta di banchetti di caldarroste, di zucchero filato, e quant’altro stimoli i ricordi perché i sogni non si possono uccidere” aveva scritto un cittadino all’allora sindaco. E poi l’accesa polemica scoppiata dopo la decisione dell’amministrazione comunale di coprire la Loggia dei Cavalieri con delle vetrate “Oltre alla preclusione al passaggio della gente, anche una barriera visiva che impedirebbe di apprezzare la mirabile continuità degli spazi” scriveva a La Tribuna l’architetto Vittorio Rossi. E poi il parco della Storga, gli alberi davanti al mosaico e molto altro. Le lettere raccolte verranno organizzate per argomenti e andranno a formare dodici “fogliettoni” con uscita mensile, stampati alla vecchi maniera con il ci-clostile, che verranno distribuiti gratuitamente agli an-goli delle strade. La prima uscita è prevista per novembre, il primo numero riguarderà il piazzale della Fiera: sono giunte infatti già diverse lettere sull’argomento oltre alla copia originale dell’unica uscita della “Fiera antifascista” datata 1978.
Serena Gasparoni
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