La Cassazione ha detto “no” negati i domiciliari a Gaiatto

Giudicato inammissibile il ricorso con cui il portogruarese chiedeva di poter scontare la pena a casa con il braccialetto elettronico

PIEVE DI SOLIGO

Negati gli arresti domiciliari a Fabio Gaiatto. La Cassazione ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dal legale del trader di Portogruaro condannato a 15 anni e quattro mesi di reclusione, oltre a 36 mila euro di multa. Il 44 enne – che secondo la Procura di Pordenone con il miraggio del trading nel mercato dello scambio di valute ha attirato migliaia di risparmiatori, promettendo falsamente tassi di interesse esageratamente alti – a luglio dello scorso anno è stato ritenuto colpevole di associazione per delinquere, truffa aggravata, abusivismo bancario e finanziario, autoriciclaggio.

Dopo la condanna con rito abbreviato, Gaiatto ha avanzato al richiesta di sostituire la misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Richiesta che il gip del Tribunale di Pordenone ha rigettato. L’ordinanza è stata confermata anche dal Tribunale di Trieste. Gaiatto ha quindi deciso, tramite il suo legale, di ricorrere in Cassazione. Tuttavia i giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso. L’istanza, infatti, non conteneva l’indicazione di nuovi elementi e la volontà di Gaiatto di chiarire gli addebiti è risultata ininfluente ai fini dell’attuazione delle misure cautelari. Elementi che, insieme all’assenza di censure rispetto al provvedimento impugnato, hanno portato i giudici della Cassazione a giudicare totalmente inammissibile il ricorso. Fabio Gaiatto è stato quindi condannato al pagamento delle spese processuali, oltre alla somma di duemila euro in favore della Cassa delle ammende. Sono 1.174 le persone offese individuate dai pm, per un totale di 26 milioni e 800 mila euro di risparmi andati in fumo. Il ristoro dei danni nonché il pagamento delle spese legali sostenute spetterà a tutti i risparmiatori che compaiono nel capo di imputazione e che si sono costituiti parte civile nel processo: sono oltre un migliaio. Gaiatto dovrà risarcire il 100 per cento del capitale investito dai clienti delle società Venice e in più versare il 30 per cento a titolo di danno non patrimoniale. L’ex trader ha già precisato agli inquirenti di aver messo a disposizione tutto ciò che possiede. —

VALENTINA VOI



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