La Cantina Marca fa cento È tra i Paperoni del vino

La cooperativa di Oderzo unica trevigiana ad avere un fatturato in tripla cifra Il presidente Cescon: «Investimenti per raddoppiare la capacità produttiva»

ODERZO. Al prestigioso tavolo del “club dei 100 milioni” siede, da quest’anno, anche un’azienda vitivinicola trevigiana: La Marca Vini e Spumanti, cooperativa di Oderzo che con un balzo di 33 punti percentuali rispetto all’anno precedente ha toccato quota 101 milioni di euro di fatturato a fine 2016. Anche se la numero uno del mercato del vino italiano, la coop emiliana Cantine Riunite, con i suoi 566 milioni è ancora lontana, La Marca si toglie la soddisfazione di essere l’unica cantina trevigiana nel “G16” dell’enologia, che raggruppa le aziende con un fatturato superiore ai cento milioni di euro. Di qui in avanti, per La Marca la strada sarà tutta in discesa, e i fatturati in salita, perché altre realtà produttive mirano a entrare nella coop di Oderzo che oggi conta 9 cantine, 5 mila viticoltori, 9 mila ettari dai quali si raccoglie uva per 35 milioni di bottiglie l’anno (e l’80 per cento di queste finisce sui mercati esteri).

«Abbiamo il 25 per cento di tutto il Prosecco Doc e il 25 per cento del Conegliano Valdobbiadene Docg», spiega il presidente Valerio Cescon, «le nostre cantine conferiscono mosti e vini, oltre al Prosecco abbiamo Chardonnay, Pinot Bianco, Verduzzo, Merlot, Cabernet e altri. Abbiamo 14 stabilimenti di vinificazione e di solito commercializziamo con il nostro marchio, anche se la Colli del Soligo di Pieve e la cantina di Conegliano e Vittorio Veneto, nostre associate, imbottigliano per conto loro, e con noi hanno una collaborazione diversa».

Il 2017, oltre a nuovi investimenti nella sede di Oderzo che potrebbero portare, nel giro di pochi anni, a raddoppiare la produzione, vedrà forse altre società unirsi a quelle che già oggi sono sotto il “cappello” de La Marca (Coop di Vazzola, Cantina di Mareno, del Terraglio, di Orsago, di Tezze di Piave, Opitergium Vini, Vignaioli Veneto Friulani), e l’imminente Vinitaly (inizia domenica) potrebbe fare da palcoscenico a contatti importanti fra i vari soggetti. «Non sappiamo ancora se e quando altri soggetti entreranno nella coop», continua Cescon, «ma credo che difenderemo al meglio la nostra viticoltura soltanto se i grandi player, cioè le cantine cooperative, avranno strategie comuni di tutela del marchio e diffusione del prodotto. Nel frattempo continueremo a investire, a Oderzo vogliamo raddoppiare la nostra capacità produttiva».

Andrea De Polo

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