La battaglia della sedicenne. Video-diario su YouTube per lottare contro il linfoma

«Non volevo che la gente che cerca informazioni su questo tipo di malattia trovasse solo notizie tristi». Mamma, papà e le due sorelle maggiori sono con lei e hanno un motto: «Dialogo, comprensione e collaborazione»

La speranza

Il suo tono di voce e il suo sorriso sono un inno alla vita. Ha sedici anni, vive in un paese della Castellana e sta combattendo con forza e serenità contro il linfoma di Hodgkin. «Questa malattia non è la fine della mia vita», racconta con un sorriso che le attraversa il viso, «fa parte del mio percorso di vita, l’ho accettato e sto cercando di attraversarlo aiutando chi come me si è trovato ad affrontare un tumore in adolescenza». Il suo modo di aiutare gli altri è stato quello di aprire un canale YouTube dove raccontare la sua battaglia, le sue esperienze, le sue aspettative, il suo percorso attraverso il tumore. «Ho iniziato a raccontarmi su YouTube perché volevo che le persone alla ricerca di informazioni sul mio linfoma non trovassero solo video tristi e inerenti alla morte, ma anche il racconto della mia esperienza».

La chemioterapia

Al quinto ciclo chemioterapico la coraggiosa ragazza, studentessa di un istituto professionale della zona, non vede l’ora che tutto finisca per rimettersi a studiare e finire la scuola. I temi trattati nei suoi video sono a volte molto personali: quali possono essere le sensazioni di una sedicenne senza capelli in mezzo ai suoi coetanei, come sta cercando di affrontare la malattia nei piccoli momenti della quotidianità, la scuola, il desiderio di diventare una make-up artist. Nella sua vita c’è spazio anche per il fidanzato: sono insieme da un anno. Non appena un pezzo della sua vita ha messo piede sulla piattaforma YouTube, sono arrivati per lei moltissimi messaggi provenienti da tutta l’Italia da ragazzi malati di tumore: «Persone che non avevano nessuno con cui sfogarsi, ragazze e ragazzi alle prese con le chemio che mi ringraziavano per i video capaci di infondere coraggio». D’altronde è lei stessa ad ammettere di aver preso di petto la notizia della malattia e di aver deciso di andare avanti tutta senza fermarsi: «Dico sempre di essere guarita nel momento in cui ho scoperto di essere malata, perché ho accettato subito la patologia inconsapevolmente. Ancora oggi tutti mi chiedono come faccio a stare così bene».



Il linfoma

Il linfoma di Hodgkin è una forma di tumore che si origina dalle cellule linfoidi normalmente presenti nel sangue, nel midollo osseo, nei linfonodi e in molti altri organi, ed è una delle forme di cancro più frequenti nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. Quando l’ha scoperto era già al quarto stadio, per cui è stata sottoposta immediatamente a un primo ciclo di chemioterapia. Nel reparto di oncologia a Padova fa parte anche di un gruppo di lavoro che ha preso il nome di “Stranger-team”, reinventando il titolo della nota serie Netflix. «Siamo tutti ragazzi alle prese con le nostre battaglie contro mali difficili da combattere», spiega ancora, «ci troviamo, ci aiutiamo, facciamo gruppo, accogliamo i nuovi ricoverati facendoli sentire all’interno di una comunità forte. È come se fossimo amici da una vita. Il superfluo non esiste perché rimanendo insieme diventiamo famiglia».

La famiglia

Lei non è mai stata da sola in tutta questa esperienza. Mamma, papà e le due sorelle maggiori hanno un motto: «Dialogo, comprensione e collaborazione». Erano famiglia prima e lo sono ancor di più ora, durante questa corsa fatta col sorriso di chi ha fiducia e speranza. Basta guardare i video della sedicenne per rendersi conto che l’allegria, la gioia di vivere e la tenacia sono indistruttibili. Ieri pomeriggio mentre si preparava al quinto ciclo di chemioterapia previsto per oggi ha concluso dicendo: «La malattia è una cosa che passa. Vorrei far capire a tutti che bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno, affrontare anche le difficoltà col sorriso sulle labbra. Se si accetta mentalmente la malattia, anche il corpo comincia a guarire». Mentre lo dice, la sua voce infonde sicurezza e serenità. —

Elia Cavarzan

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