Ipovedente cerca amici per passeggiare a Conegliano. In pochi minuti decine di “sì” sui social

CONEGLIANO. Lancia un appello su Facebook per trovare chi la accompagni per camminare e correre in bicicletta in tandem. Lei è una ragazza ipovedente, Luana Messano, e in poche ore ha raccolto la disponibilità di decine di persone.
Da 11 anni Luana vive a Conegliano, dove lavora al centralino dell’ospedale. In città gira con il suo Tyson, il labrador cane guida.
Ora cerca chi passeggi e vada in bici con lei. Ieri pomeriggio sui social network nel gruppo “Conegliano Forever” ha cercato un aiuto: «Cerco qualcuno che possa venire a correre o camminare con me, possiedo anche un tandem per chi saprebbe portarlo».
LA SORPRESA. In tanti le hanno risposto e c’è già chi pensa di promuovere dei gruppi di cammino a misura di ciechi. «L’ho fatto su consiglio di un mio amico – racconta Launa Messano, salernitana d’origini – ho già trovato la disponibilità di tante persone, non me lo immaginavo nemmeno io, perché magari a volte ci sono dei pregiudizi».
La donna è volontaria dell’Uici di Treviso, Unione italiana ciechi ed ipovedenti, con cui ha collaborato per realizzare iniziative benefiche.
LE BARRIERE. Ora chiede lei un piccolo supporto. È un tema d’attualità quello delle barriere architettoniche, anche perché l’amministrazione comunale ha appena approvato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche.
Servirebbero oltre 4 milioni di euro e sono previsti anche percorsi sensoriali per aiutare i disabili nel raggiungere i luoghi principali, da stazioni, a municipio, scuole, ospedale, oltre ai siti culturali e turistici.
«Qui a Conegliano mi trovo bene, mi sento sicura - spiega la donna -, riesco a muovermi da sola, non ho difficoltà, tranne che nei posti nuovi».
UN ALTRO CASO. Invece sabato si è verificato un disguido a causa della viabilità chiusa in centro, per un’anziana disabile di 73 anni rimasta bloccata in casa.
«Mia sorella deve essere ricoverata periodicamente per una malattia non può muoversi da sola e c’è un servizio di trasporto messo a disposizione dall’Usl - racconta Claudio Vidotto - non sapevamo che per l’Expo sarebbe stata chiusa via Garibaldi dove abita.
Ho parlato con dei vigili la mattina e mi hanno rassicurato.
Nel pomeriggio il mezzo che doveva trasportare mia sorella non è riuscito a passare. Ho chiamato in centrale e un vigile mi hanno detto che dovevamo pensarci prima.
Ho chiamato il 118, ma poi ho dovuto arrangiarmi passando per delle proprietà private e cancelli, chiedendo una cortesia a delle persone che sono state gentili. Spero non capiti a qualcun altro».
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