Intossicati fuori pericolo dopo una notte in ospedale

MARENO DI PIAVE. Hanno trascorso la notte in ospedale e ieri mattina sono stati sottoposti a un'altra seduta di camera iperbarica, i tre residenti di via Canova rimasti intossicati a venerdì sera in seguito alle esalazioni di monossido. Ieri pomeriggio sono stati dimessi e hanno potuto fare ritorno a casa e riabbracciare mogli e figli. Le strumentazioni mediche hanno rilevato concentrazioni di CO nel sangue superiori di quasi 10 volte alla norma. L'emergenza falde a Mareno ha così causato anche dei “danni collaterali”. Avevano preso infatti in prestito una idropulitrice a motore per pulire i seminterrati e scrostare i muri danneggiati dall'acqua e dall'umidità provocata dall'innalzamento delle falde. Durante i lavori si è accumulato il monossido di carbonio prodotto dal macchinario. Però è stato impossibile capire cosa stava accadendo, poiché il gas è inodore e incolore. I tre hanno iniziato ad avvertire dei dolori, tanto da rimanere quasi paralizzati agli arti, ma sono riusciti a dare l'allarme e così i tre sono riusciti a salvarsi.
Sottoposti alle sedute di camera iperbarica nel centro specializzato di Marghera, ieri sera hanno fatto ritorno a Mareno. Dovranno osservare alcuni giorni di riposo. «Un grosso spavento», raccontano i familiari. Ma le conseguenze potevano essere ben peggiori. Infatti, come rilevato dai vigili del fuoco, il monossido era salito anche in alcuni alloggi, che sono così stati fatti momentaneamente evacuare e arieggiati. Se gli abitanti fossero stati sorpresi nel sonno le ripercussioni avrebbero potuto essere letali. Mentre si attende se e quali risarcimenti verranno concessi dallo Stato, i marenesi stanno continuando ad arrangiarsi per sistemare le proprie abitazioni e studiare soluzioni per aggirare in futuro il problema dell'innalzamento della falda. Il periodo dell'emergenza è terminato, ma le conseguenze ancora adesso si fanno sentire. E dopo quanto accaduto l'altra sera, non è solo l'acqua a fare paura.
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