Intossicati a Resana dimessi gli adulti tre bimbi in ospedale

RESANA. Avevano ostruito i filtri per il ricambio dell'aria, molto probabilmente per risparmiare sul riscaldamento: potrebbe essere questo che ha saturato l'ambiente di monossido di carbonio, mandando all'ospedale otto persone, tra cui quattro bambini, che abitano in via Boscalto, nella zona industriale di Resana. Si tratta di immigrati ghanesi, tre famiglie - tra cui l'affittuaria dell'appartamento - che si erano riunite per il pranzo domenicale: un totale di quindici persone. Fortunamente per gli otto che si sono sottoposti alle cure dell'ospedale di Camposampiero, nessuna conseguenza. Ieri sono stati tutti dimessi, a parte tre bambini tra i tre e i nove anni per i quali medici hanno deciso un giorno in più di osservazione e che dovrebbero tornare a casa oggi. Le tre famigliole stavano consumando il pasto preparato su un fornello da campeggio alimentato da una bombola, quando i più piccoli hanno cominciato a sentirsi male: giramenti di testa, difficoltà respiratorie, i tipici segnali del monossido di carbonio. Sono riusciti ad avvisare i vigili del fuoco, quindi hanno deciso di andare tutti all'ospedale di Camposampiero dove è stato loro praticato il trattamento della camera iperbarica. Ieri mattina il sopralluogo da parte dei vigili del fuoco e dei carabinieri di Castelfranco agli ordini del luogotenente Antonio Currò. L'appartamento è stato minuziosamente controllato per evidenziare che cosa avesse causato la saturazione da monossido. Sotto esame anche la bombola che alimentava il fornello. La famiglia abita in un appartamento messo a disposizione dalla Vetreria Resanese srl, ora in liquidazione, ma da due anni è partito lo sfratto. «Da allora non viene pagato l'affitto», spiega Danilo Macchion, socio liquidatore della Vetreria Resanese srl, «Purtroppo in questa circostanza abbiamo potuto appurare che in in questi anni le condizioni di abitabilità dello stabile sono abbastanza degradate per le abitudini di vita di questa famiglia". (d.n.)
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