Intanto il San Giacomo investe in diagnostica oncologica

CASTELFRANCO. L’ospedale San Giacomo come eccellenza nella diagnostica oncologica, ovvero nell’individuare i tumori con più precisione e il prima possibile. Nei fatti è già realtà, quella che è...

CASTELFRANCO. L’ospedale San Giacomo come eccellenza nella diagnostica oncologica, ovvero nell’individuare i tumori con più precisione e il prima possibile. Nei fatti è già realtà, quella che è stata individuata nelle schede ospedaliere regionali come una vocazione specialistica per l’ospedale castellano. Soprattutto grazie alla recente acquisizione di una sofisticata apparecchiatura, la Pet-Tac, unica in Veneto e la più avanzata tra quelle disponibili in tutto il Paese. Costata un milione e 675mila euro, sta ora concludendo la fase di collaudo, ma funziona già a pieno regime. Il nuovo strumento “scannerizza” l’organismo in ben 128 strati, cosa che consente acquisizioni tridimensionali che rendono la indagini più sensibili e accurate, anticipando i tempi della diagnosi di patologie anche in stati molto precoci, mettendo insieme le funzionalità della Tac e delle Pet: la prima individua la “forma” della parte del corpo analizzata, la seconda la sua funzionalità, attraverso l’introduzione di radiofarmaci.

«Potendo contare sulla presenza nella nostra struttura anche di un ciclotrone che serve per la produzione di radiofarmaci, anche questo unico nel Veneto», spiega la dottoressa Elisa Milan, direttore facente funzioni dell’unità di Medicina Nucleare, «direi che abbiamo tutte le carte in regola per affrontare da subito la sfida di essere una eccellenza nel territorio. Del resto, occorre ricordare che da sempre Castelfranco è un punto di riferimento per la medicina nucleare».

L’unità operativa è stata fondata infatti da uno dei massimi maestri della medicina nucleare, il professor Giorgio Ferlin, nel 1974. E nel tempo si è sempre mantenuta al passo con le più avanzate tecnologie, cosa confermata con quest’ultima acquisizione. «L’attuale ciclotrone», aggiunge la dottoressa Milan, «permette inoltre di produrre radiofarmaci che consentono una minor irradiazione dei pazienti e specifici traccianti per le neoplasie cerebrali e prostatiche».

Sempre rimanendo in ambito diagnostico, a Montebelluna stanno procedendo le operazioni di ristrutturazione della Radiologia e, prossimamente, è prevista l’installazione della nuova Tac. Nuove acquisizioni interessano anche i poliambulatori di Valdobbiadene, dove è stato introdotto un nuovo mammografo e un nuovo ecografo. (d. n.)

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