Insegne fuorilegge, 800 multe ai commercianti

Commercianti e artigiani di Conegliano conciati per le feste: stangatona di Abaco, la concessionaria della pubblicità in città, e maxi multe per tutti, per insegne commerciali non denunciate o di dimensioni difformi da quelle consentite, e per il mancato versamento della “tassa di pubblicità”. Una serie di controlli puntuali e a tappeto che hanno colpito circa 800 tra negozi, commercianti e alberghi: multe di almeno 200 euro ciascuno, e professionisti in rivolta per un blitz che, secondo Ascom, andava condotto con modalità diverse, e non a pochi giorni dal Natale, in un periodo di crisi nera per tutte le attività.
A denunciare il caso per primo, e a solidarizzare con i commercianti, è stato Ezio Da Re, del Nuovo Centro Destra. Parlando con un parrucchiere del centro, ha scoperto che questi era stato multato di 200 euro per un cartello di 20 centimetri per 10, con una freccetta che indicava la direzione per raggiungere la sua bottega. Una freccetta che, regolamento alla mano, sarebbe di troppo, e avrebbe così originato la sanzione. «Mi pare che in questo periodo di crisi vessare ancora le attività sia fuori luogo» denuncia Da Re. Il caso, poi, si è allargato, perché sono centinaia i negozianti raggiunti da multe di vario genere: «Il Comune intervenga e, se necessario, cambi il regolamento sulle pubblicità. Già i negozi sono in crisi, e noi li tartassiamo così?».
È stato davvero difficile, per molti commercianti, accettare un balzello così pesante a pochi giorni dal Natale, quando il personale dei negozi profonde il massimo sforzo per qualche incasso in più, in un contesto cittadino fatto di chiusure quasi quotidiane, soprattutto in Corte delle Rose e via XX settembre. Ascom Conegliano è stata chiara con i suoi associati: «Quelle multe vanno pagate», ma allo stesso tempo ha ricordato che negli ultimi anni nessuno aveva mai controllato le insegne e i cartelli dei negozi, e per questo moltissimi commercianti non hanno adeguato i loro manifesti secondo le più recenti normative. Tra le quasi 800 multe staccate, ci sono anche una ventina di casi controversi, sempre relativi a dimensioni e posizionamento delle insegne e, in qualche caso, anche a sanzioni per cartelli all’interno del punto vendita, dove sarebbero ammessi.
Un caso che per certi versi ricorda quello delle spese condominiali arretrate chieste, con 12 anni di ritardo, agli inquilini delle case popolari, da parte di Conegliano Servizi. La stessa società che negli ultimi anni aveva gestito le affissioni a Conegliano, prima dell’arrivo di Abaco l’anno scorso. «Per dieci anni non ci hanno mai chiesto nulla» sottolinea Ascom, e i rapporti con il Comune diventano sempre più tesi.
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