Innovazione, flessibilità e investimenti: le imprese dell’Opitergino guardano oltre le difficoltà

Le Best Performer sul palco della Fondazione Lepido Rocco si raccontano nel’evento curato da Nem e ItalyPost: infrastrutture e formazione sono le sfide chiave del presente
Gloria Girardini
Best Performer, l'evento a Motta con le 100 migliori imprese del comprensorio Opitergino Mottense
Best Performer, l'evento a Motta con le 100 migliori imprese del comprensorio Opitergino Mottense

Innovazione, flessibilità e investimenti, queste le parole chiave delle 100 migliori imprese dell’Opitergino-Mottense.

Si è tenuta ieri nel cuore della zona industriale di Motta di Livenza, nell’auditorium della scuola professionale Lepido Rocco, la premiazione delle cento Best Performer del comprensorio dell’Opitergino-Mottense per fatturato, un’occasione di incontro, organizzata dal Gruppo Nord Est Multimedia e ItalyPost, per i diversi imprenditori della zona che si sono confrontati su temi come le sfide del mercato penalizzato, dopo una pandemia mondiale, da un orizzonte geopolitico critico.

«Sono onorato di porgere il saluto dei soci e del consiglio di amministrazione ai presenti – ha dichiarato in apertura Alberto Visentin, direttore generale Fondazione Lepido Rocco – cerchiamo di permettere ai nostri ragazzi di transitare in una delle vostre aziende, con molti di voi ci sono delle storiche collaborazioni. Come scuola abbiamo bisogno di voi e dei vostri insegnamenti, dobbiamo insegnare a fare impresa. La Lepido Rocco è da sempre un luogo aperto alle imprese, puntiamo a crescere bene i ragazzi dal punto di vista umano ed imprenditoriale».

Innovazione è appunto tra le parole chiave per superare l’incertezza del mercato «competitivo e con una bassa marginalità – ha spiegato Matteo Codognotto, manager director Codognotto Network, azienda di trasporti con la storica sede a Salgareda – per questo è fondamentale diversificare e innovare, negli anni abbiamo trasferito la merce dalla strada ad altre modalità come treni e navi. Dal 2013 abbiamo iniziato a inserire mezzi alimentati tramite gas naturali e ora puntiamo sull’intelligenza artificiale, strumento per tracciare in tempo reale i carichi e scarichi, calcolare le tempistiche e ridurre le criticità. Arrivando a una guida autonoma del mezzo risolvendo la criticità data dall’assenza di autisti».

Una criticità, quella del mancanza di personale, sottolineata da Franco Passador, amministratore delegato della Vivo Cantine: «Nelle vigne si sono costituite delle squadre di lavoro che iniziano a dare una soluzione al problema. Ma nel periodo della vendemmia l’emergenza torna: una volta venivano gli studenti, che ora non si vedono più».

Franco Passador (Vivo Cantine): "Noi cresciamo guardando all'export"

Caratteristica che accomuna i diversi imprenditori presenti e che è stata fondamentale per la sfida verso le multinazionali, la flessibilità.

«Ciò che ci ha permesso di crescere negli anni è la stata la capacità di trovare soluzioni alternative alle svariate problematiche presentateci dai nostri clienti – ha spiegato Serena De Luca, consigliere di Sedes Group, che progetta e realizza resistenze elettriche, presente con due sedi a Oderzo e in Brasile – fin dall’inizio abbiamo avuto la lungimiranza di creare più tipologie di prodotti, lavoriamo in diversi settori dall’Horeca al medicale, in questo modo se alcuni settori erano meno attivi siamo entrati in altri garantendo una crescita continua. Le multinazionali hanno difficoltà a seguire velocemente i clienti o creare lotti di piccole dimensioni, noi ci siamo specializzati a spaziare e ad essere presenti garantendo soluzioni rapide».

Serena De Luca (Sedes Group): "Entro fine anno otterremo la certificazione della parità di genere"

Una capacità di adattarsi alle richieste di mercato che ha permesso alle aziende di investire e acquisire nuovi spazi fisici e di mercato come Poliend 2000 di Salgareda, Ondulkart a Cessalto, Pradal a San Polo di Piave.

Federico Pesce (Ondulkart): "Saremo la sartoria del cartone del Triveneto per un grosso gruppo tedesco"

«Da quando il packaging in plastica è stato messo sotto pressione dai media, anche ingiustamente, abbiamo avviato una transizione verso la carta», ha detto Cristian Buoro, titolare della Poliend 2000.

«Da qualche anno i nostri clienti ci chiedevano di aumentare l’automazione industriale – ha illustrato Nicola Pradal, consigliere di Pradal – per questo abbiamo inizialmente portato all’interno del nostro gruppo dei tecnici per rispondere a questa domanda di mercato e infine abbiamo fatto un’acquisizione, questo ci ha permesso di entrare in una fetta di mercato che ha aumentato il fatturato permettendoci di arrivare a 12 milioni grazie a queste due realtà. L’automazione è cresciuta grazie ai finanziamenti ottenuti negli anni precedenti, noi siamo stati chiamati quindi a migliorare le performance impiantistiche creando un impianto che fa tesoro degli errori e delle problematiche e automaticamente trova delle modalità per migliorare».

Roberto Rinaldin (Rinaldin Group): "Da noi l'innovazione è fondamentale"

Tra le diverse difficoltà che gli imprenditori sono chiamati a contrastare ci sono gli attacchi hacker, che colpiscono soprattutto le aziende che hanno un fatturato inferiore ai 250 milioni di euro. A portare la propria testimonianza Giuliano Baccichetto, direttore commerciale di Supermercati Visotto: «Molte aziende sono state attaccate dagli hacker. Un pericolo in crescita nel mondo imprenditoriale, anche noi abbiamo subito un attacco diverso tempo fa. È fondamentale installare un sistema di tutela robusto che difendi i nostri database».

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