Influenza, c’è il boom: chiude anche il panificio
La variante k è arrivata nella Marca e sta mettendo moltissime persone a letto. Il panificio La Fontana a Fontane di Villorba si arrende al malanno di stagione, altri commercianti si fanno in quattro per tenere aperto. Al liceo Da Vinci raffica di assenze dei docenti

«Ci scusiamo per il disagio, ma ci è impossibile panificare per problemi di febbre», si legge sul cartello all'ingresso del panificio “La Fontana”, in piazza Cadorna a Fontane di Villorba, chiuso da due giorni. Nel mentre, le scuole trevigiane sono in difficoltà a coprire le assenze dei docenti (al liceo Da Vinci, ad esempio, ne mancano una decina): con certificati sotto i 10 giorni, non si possono nominare i supplenti e il personale interno è costretto a sdoppiarsi.
Situazioni che spesso si associano a gennaio o febbraio, ma quest'anno l'influenza anticipata (la temuta variante K) sta costringendo a letto tante famiglie prima delle festività natalizie, mettendo in crisi attività commerciali, scuole, uffici.
Di certo colpisce vedere un'attività non operativa causa influenza, come nel caso del panificio di Fontane: casistiche che riportano la mente all'era Covid. Di certo il negozio di Fontane al buio da due giorni diventa la cartina al tornasole della diffusione della nuova influenza, che quest'anno si presenta molto più aggressiva, manifestandosi anzitutto con febbre, stanchezza, dolori muscolari (e pure vomito fra i bambini).
Attesa per la seconda metà di dicembre, puntuale come una cambiale sta lasciando il segno. A inizio settimana, anche l'Ulss 2 ha evidenziato l'aumento dei ricoveri nei propri ospedali, che hanno raggiunto quota 200 (con il 20,6% dei casi rappresentato dalla nuova variante K), dopo i 170 della settimana precedente. Altre chiusure per influenza non vengono segnalate da Fipe o Ascom, ma in questi giorni, in più di qualche attività, si stanno facendo in quattro per tenere aperto a dispetto della febbre e delle assenze. Un problema, quest'ultimo, che si sta manifestando anche nelle scuole, dai comprensivi alle superiori.
Al di là dei ragazzi costretti a casa, sono le assenze fra gli insegnanti a rendere complicata la macchina scolastica. Spesso si tratta di lontananze brevi da scuola, pertanto non si può ricorrere a supplenti.
«Una situazione pesante», riassume Mario Dalle Carbonare, dirigente del liceo Da Vinci, «abbiamo numerose assenze fra i docenti, circa una decina. Un numero sufficiente a determinare disagi organizzativi, perché si devono coprire i buchi con il personale interno». Non dissimile l'andamento nei comprensivi: «Stiamo cercando di gestire la situazione, l'influenza ha una presenza diffusa in tutti i plessi», osserva Luana Scarfì, preside del comprensivo Martini a Treviso.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso








