Infarto a casa, muore l’avvocato Bosco
Choc in tribunale ieri mattina. Il professionista è deceduto nella notte, ha fatto appena in tempo a chiedere aiuto

Lo si vedeva spesso correre lungo i corridoi del tribunale di Treviso, con il suo inseparabile zainetto in spalla. Era quasi sempre di fretta perché doveva presenziare puntuale alle udienze o magari perché doveva sostituire all’ultimo momento un collega che gli aveva chiesto un favore. L’avvocato Mauro Bosco era una presenza costante, quasi quotidiana, nel palazzo di giustizia di Via Verdi. «È un colpo durissimo sapere che d’ora in poi non lo rivedrò più», dice in lacrime un suo collega. Di occhi arrossati, teste abbassate e sguardi persi nel vuoto se ne sono visti tanti, ieri mattina, in tribunale. E non erano soltanto i colleghi. La notizia della morte dell’avvocato Bosco, consigliere dell’Ordine forense, s’è diffusa di primo mattino, in tribunale a Treviso. Non era l’avvocato di grido, ma era il legale onesto, scrupoloso e solare che non negava mai un favore a nessuno.
Bosco è morto nella notte di ieri, stroncato da un malore. Mercoledì era andato in tribunale a Catania per assistere ad un’udienza. Era poi tornato a casa in serata e sembrava stesse bene. Poi, però, all’improvviso s’è sentito male. Ha fatto in tempo a chiedere aiuto agli anziani genitori che hanno subito lanciato l’allarme al 118. Un’ambulanza l’ha trasportato d’urgenza all’ospedale ma è morto poco dopo il suo ricovero.
Per capire la figura dell’avvocato Bosco basta sentire qualsiasi suo collega. Solare, generoso e ironico sono i tre aggettivi che più ricorrono nei loro ricordi. «Se proprio bisogna trovare un difetto in Mauro», dice in lacrime il suo collega di studio Giuseppe Basso «è quello che non sapeva mai dire di no». Poi, i ricordi del collega dell’avvocato Basso si concentrano negli oltre vent’anni in cui ha avuto Bosco come collega di studio. «Quando la sorella di Mauro stamattina m’ha chiamato per darmi la questa triste notizia sono rimasto senza parole. È come se il mondo mi fosse crollato addosso e non è un semplice modo di dire».
Il consiglio dell’ordine forense, di cui Bosco era consigliere, ha fissato per stamattina alle 11, nell’aula della Corte d’Assise del tribunale, la commemorazione. «Sono passate poche ore da quando ho appreso questa terribile notizia - spiega il presidente dell’ordine degli avvocati Massimo Sonego - e non sono ancora in grado di riprendermi dal dolore. Non solo io ma tutti i colleghi che lo conoscevano. Mauro era una persona di una simpatia e di una disponibilità straordinarie. Era un avvocato che si faceva in quattro per aiutati. Ricordo di lui la pungente ironia. Era una persona dalle qualità non comuni. Siamo frastornati. Domani mattina
(oggi, ndr)
, durante la sua Commemorazione in tribunale le udienze saranno sospese». Lo conosceva sin dai tempi del liceo classico Canova e ne era una grande amica Antonella Tocchetto, avvocato e consigliere comunale. «Siamo praticamente cresciuti assieme e il viaggio di laurea a New York l’avevo fatto con lui. Mauro era un fratello», lo ricorda commossa. «La notizia della sua morte è un colpo durissimo. Era generoso, non si risparmiava mai per nessuno. Come dimenticare i tempi del liceo quando ci trovavamo nella taverna di casa sua a giocare partite interminabili di Risiko e a mangiare quello che avanzava del giorno il panificio del padre? La sua casa era uno dei ritrovi dei “canoviani”».
«Una persona molto positiva di cui saremo in tanti a sentire la mancanza», dice il sindaco e collega Giovanni Manildo.
Bosco, che in passato aveva militato anche nella “Gioventù Liberale”, lascia gli anziani genitori, la mamma e il padre Dante, ex titolare del panificio “Bosco” sulla feltrina, il fratello Stefano, la sorella Laura e la compagna Caterina. Lunedì i funerali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video