Inciampa sul faldone lasciato in corridoio La Cassazione: Brauner risarcisca De Vidi

Inciampa sul faldone lasciato nel corridoio dello studio di Ilan Brauner: si riapre la partita del risarcimento da 22 mila euro. La Cassazione infatti ha dato ragione a Lorena De Vidi annullando la sentenza della Corte di Appello di Venezia che nel 2016 aveva negato il risarcimento, riconosciuto invece in primo grado dal Tribunale di Treviso. I fatti risalgono al 2011, quando la De Vidi cade nel corridoio dello studio di Brauner poco prima di uscire. La segretaria all’epoca disse di aver sentito il tonfo, e di aver trovato la donna dolorante a terra, con i fascicoli contenuti nel faldone appoggiato per terra sparsi nel corridoio. Una caduta che portò non poche conseguenze per la donna, che finì al pronto soccorso, e un anno dopo venne operata alla spalla. De Vidi fece causa a Brauner – che interessò la sua assicurazione – ottenendo in primo grado la sentenza favorevole. Per lei un risarcimento da 22 mila euro. Ma la compagnia assicurativa – la Assicuratrice Milanese – ha presentato appello, ottenendo una revisione totale della sentenza. Secondo la Corte di Venezia non era possibile dimostrare con certezza un nesso di causalità tra il faldone appoggiato a terra e la caduta della donna. L’unica testimone infatti non aveva assistito al fatto e, in teoria, De Vidi avrebbe potuto anche inciampare autonomamente e solo successivamente finire contro il faldone. Inoltre le prime radiografie eseguite all’ospedale non parlavano di ferite alla spalla, e pertanto l’intervento a cui ha dovuto sottoporsi la donna avrebbe potuto essere causato da altri problemi successivi. Ma per la Cassazione la Corte d’appello ha dato una sentenza illogica. «La Corte territoriale ha ritenuto più probabile una causa non identificata - perché eventualmente possibile -, e sulla base di questo ha superato la causa dell'inciampo nel faldone addotta dall'attrice». Durante l’appello infatti non è emersa la prova di una causa alternativa alla caduta rispetto a quel faldone abbandonato, eppure i giudici l’hanno ritenuta più probabile di quella raccontata dalla ferite. Per questo la Cassazione ha annullato la sentenza, rimandando alla Corte d’appello, in diversa composizione, la decisione. —

Federico Cipolla

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