Incendio distrugge la sede degli Alpini

SUSEGANA. Della sede del gruppo alpini di Ponte Priula rimane un cumulo di cenere. Il prefabbricato in legno e tutto quello che vi era all'interno è andato bruciato, a causa di un rogo che si è sviluppato nella notte tra domenica e lunedì. Quel caseggiato in origine era servito per il terremoto del Friuli, poi fu consegnato alla penne nere di Ponte della Priula, che nel 1994, anno di fondazione del gruppo, l'avevano ricostruito. Con l'incendio della scorsa notte non se ne va solo un edificio simbolo di Susegana, ma anche un pezzo di storia del paese. Ma dopo l'iniziale sconforto, gli alpini sono già pronti a ripartire e ricostruire una nuova sede. Come avvenne in Friuli nel 1976.
A lanciare l'allarme, poco prima delle 2 di notte, era stato un vigilante Compiano. Dal fabbricato usciva del fumo, pochi attimi e il legno ha iniziato ad ardere. «Siamo stati svegliati dal crepitio tipico del fuoco», raccontano i residenti di via Quasimodo, «le fiamme erano alte». Quindici pompieri hanno operato per tutta la notte, mentre ieri mattina sono proseguiti gli accertamenti tecnici da parte degli specialisti dei vigili del fuoco. L'ipotesi del dolo sarebbe scartata, secondo quanto verificato dai carabinieri. Il rogo potrebbe essere stato causato da un cortocircuito. In paese c'è incredulità e dolore per l'accaduto. Il capogruppo Ivan Bardini ha ricevuto la chiamata nel cuore della notte da uno dei soci e fondatori del gruppo, Franco Boscaratto, che abita lì vicino. Ieri mattina con lui c'era anche il presidente della sezione Ana di Conegliano, Giuseppe Benedetti e Lucio Sossai, capogruppo fino al 2005, e tante penne nere del gruppo, amareggiati nel vedere la loro seconda casa distrutta.
Quella non era solo una costruzione, ma rappresentava momenti, emozioni, esperienze vissute insieme. «Ci avevano messo tanto impegno per realizzarla», ricorda la moglie di un alpino, «erano sempre qui per costruirla. Qualcuna di noi aveva pensato di divorziare perchè non li vedevamo più a casa in quel periodo», cerca di sdrammatizzare. Domenica in sede c'era stato il pranzo sociale, nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata l'ultima festa. La terza domenica di settembre è in programma la celebrazione dei vent'anni del gruppo alpini Priulese.
Nacque infatti nel 1994, l'ultimo gruppo in ordine di tempo, il trentesimo, della sezione di Conegliano. Oggi conta 78 soci. Sono già pronti a rimboccarsi le maniche, e come una volta, collaborare per costruire un nuovo stabile. Al gruppo di Ponte Priula è arrivato anche il messaggio di solidarietà del presidente della Provincia, Leonardo Muraro. «Voglio far sentire la mia vicinanza agli Alpini colpiti dall'incendio, le cui cause mi auguro possano essere scoperte presto», dichiara Muraro, «agli Alpini, che sempre sono di supporto alla popolazione nei momenti di bisogno, specie in questi ultimi mesi durante il grande maltempo, voglio far sapere che la Provincia è vicina e sono pronto a dare la mia disponibilità per studiare assieme una soluzione per aiutarli, perché possano ritrovare presto una sede».
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