Inaugurazione col ministro, boom di presenze e dopo due giorni il museo Bailo chiude

Sconcerto e rabbia dei visitatori del rinato polo museale di Treviso, inaugurato giovedì sera dal ministro Franceschini. Manildo: "Non potevamo negare la festività". Tensioni in giunta
La foto dell'inaugurazione
La foto dell'inaugurazione

TREVISO. Il museo Bailo chiuso per la domenica dei Santi appena due giorni dopo la maxi inaugurazione di giovedì sera che tra venerdì e sabato ha portato nelle sale oltre 5000 visitatori. e come il Bailo chiusi i musei civici cittadini, comprese le sale che circondano la mostra di Escher a Santa Caterina ad esclusione della Pinacoteca. E chiuso anche lunedì per il turno di riposo. Un vero caso che ha scatenato una pioggia di reazioni e la rabbia da parte delle decine di visitatori che oggi erano arrivati in città proprio per vedere il Bailo. "Possibile chiudere per la domenica un museo dopo averlo inaugurato in pompa magna?" Questa la domanda sulla bocca di tutti.

la gente chiusa fuori dal Bailo
la gente chiusa fuori dal Bailo

Bailo: dopo il boom, la beffa.La rabbia dei trevigiani
Le scritte lasciate dai turisti sul cartello del Bailo

A rendere ancor più paradossale la situazione il fatto che proprio il Comune di Treviso avesse parlato di "rinascita culturale della città" lanciando  il Bailo e la mostra di Escher. E che proprio l'amministrazione abbia deciso di tenere chiuso la domenica conclusiva del weekend di inaugurazioni che oltre al ministro Franceschini aveva portato in città anche Vittorio Sgarbi.

Le reazioni non sono mancate anche a Ca'Sugana dove l'assessore alle attività produttive Paolo Camolei parla di "Brutto errore" e annuncia l'intenzione di avviare un dibattito in giunta per "trovare subito soluzione e una nuova strategia per i musei" affinchè non si ripetano casi simili. In silenzio intanto l'assessore alla cultura Luciano Franchin cui fanno capo i musei.

il post di manildo
il post di manildo

Manildo su facebook domenica ha commentato la vicenda con un "Mi dispiace, oggi  non potevamo negare la festività di Ognissanti ai nostri dipendenti"

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