Bailo: dopo il boom, la beffa.La rabbia dei trevigiani

A due giorni dall’inaugurazione sale chiuse per Ognissanti. Manildo: «Non potevamo negare la festività». Trevigiani furiosi
Le scritte lasciate dai turisti sul cartello del Bailo
Le scritte lasciate dai turisti sul cartello del Bailo

TREVISO. "CIALTRONI". La scritta troneggia a lettere chiare sul cartello affisso davanti al Bailo, un foglio con cui la direzione dei musei ieri mattina ha spiegato che i musei civici (Bailo e Santa Caterina) erano chiusi per il 1 novembre (appena due giorni dopo l'inaugurazione), una chiusura a cui si unisce qualle tipica del sistema museale trevigiano: il lunedì. Due giorni di inaugurazione e due giorni di stop quindi per il gioiello ritrovato di Treviso. Le reazioni? Furenti e sconcertate.

Possibile? È quello che si sono domandati ieri decine di trevigiani arrivati a Borgo Cavour pronti anche ad affrontare una coda pur di vedere il gioiello «restituito alla città» e le sue opere.  «Chi si aspettava che ad appena due giorni dall’inaugurazione avrebbero chiuso?» chiedeva ieri una famiglia ferma davanti al Bailo. E come dare torto? Qualcuno ha chiamato furioso anche l’ufficio Iat.

«È incredibile» commentava ieri una coppia, «passano giorni a promuovere Bailo, Escher, musei...e poi chiudono? Qui non si tratta di non onorare i Santi, si tratta di musei, cultura, città, turismo». Al Bailo qualcuno gira i tacchi masticando offese, altri le scrivono sul cartello esposto dalla direzione che diventa un tazebao della vergogna. Ora che si era trovato il rilancio della città, lanciandolo con un filotto di eventi e ospiti, non lo si è fatto durate più di due giorni consecutivi. «Giammai non onorare le feste» commentava ridendo un visitatore deluso. «Provate a guardare in Europa se chiudono un intero sistema di musei dopo aver inaugurato le mostre».

Ieri la «rinascita di Treviso» ha dimostrato quanto il pubblico sia capace di inciampi colossali, o colossali mancanze proprio dopo essere salita sulla cresta del’onda di un pubblico entusiasta e desideroso di vivere Treviso e le sue bellezze.

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