«In risciò per accedere al mio studio?»

Il dibattito sulla parziale pedonalizzazione del centro e sulla creazione di zone a traffico limitato (Ztl) è più che mai aperto in città. Dopo l’introduzione della Ztl fra ponte San Francesco, piazza San Vito e piazza Rinaldi, riceviamo questa lettera aperta dell’avvocato Luigi Fadalti rivolta al sindaco Giovanni Manildo.
Ho letto con attenzione la deliberazione della Giunta Comunale che ha istituito una zona a traffico limitato in centro storico, comprendendovi anche Piazza san Vito ove ho studio.
Personalmente, e da sempre, sono un sostenitore della necessità che, in linea generale, sia vietato l’accesso dei veicoli ai centri storici.
Ritengo, infatti, che in tal modo si possono riqualificare e valorizzare le aree storicamente più significative delle città: ciò a maggior ragione in una realtà con caratteristiche del tutto peculiari qual è Treviso.
Ugualmente ho sempre pensato che l’istituzione di Ztl debba, però, accompagnarsi alla realizzazione di aree di parcheggio sufficientemente adeguate e prossime, a pena in difetto di un non reversibile pregiudizio alla vitalità dei centri medesimi.
Ma tutto ciò attiene a valutazioni politico-amministrative riservate ad un diretto confronto tra l’amministrazione e la cittadinanza.
Con la presente lettera intendo, invece, dolermi di una incomprensibile esclusione contenuta nel provvedimento della Giunta Comunale.
Tra i soggetti ai quali è consentito attualmente l’accesso previa dichiarazione sostitutiva di certificazione e successivamente mediante rilascio di opportuna autorizzazione non sono compresi anche i liberi professionisti.
Il sig. Sindaco certamente non ignora come spesso, per quanto riguarda l’attività da me svolta, gli incartamenti processuali consistono in svariate migliaia di pagine, di regola raccolte in contenitori voluminosi e pesanti.
Ugualmente vi è sovente la necessità di spostare altrove la parte di archivio che non può essere conservata in Studio ed ugualmente provvedere in tal senso per i volumi della biblioteca.
Mi auguro, quindi, che l’ordinanza sia opportunamente integrata, ricomprendendo tra i soggetti abilitati all’accesso nella Ztl anche i liberi professionisti: diversamente, avendo visto che tra i “veicoli autorizzati alla circolazione senza permesso” vi sono i “veicoli a braccia”, mi munirò di una autarchica carriola ovvero di un esotico risciò.
Distinti saluti
avv. Luigi Fadalti
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