In piscina a Castelfranco con l'amica, il custode è stato prosciolto

G.D., 61 anni di Riese all’alba del 9 agosto 2017, fu trovato in vasca con una donna, entrambi in stato confusionale, probabilmente dopo aver assunto alcol
La piscina di Castelfranco
La piscina di Castelfranco

CASTELFRANCO. Prosciolto. Si è concluso venerdì con un «non luogo a procedere» il singolare processo a carico dell’ex custode della piscina comunale di Castelfranco, G.D., 61 anni di Riese, che all’alba del 9 agosto 2017, fu trovato in vasca con una donna, entrambi in stato confusionale, probabilmente dopo aver assunto alcol. Almeno è quanto sosteneva la procura, la quale aveva chiesto ed ottenuto il processo a carico di G.D. per interruzione di pubblico servizio.

Alle 7.30 di quel giorno, infatti, alcuni utenti della struttura chiamarono carabinieri e vigili del fuoco in quanto trovarono la piscina ancora chiusa con le chiavi nella toppa interna. I vigili del fuoco, giunti sul posto, aprirono la piscina e vi trovarono all’interno il custode con una donna.

A ottobre il processo era stato rinviato ad aprile, ieri il «non luogo a procedere». La partita, dunque, si è chiusa. Soddisfatti i difensori, l’avvocato Federico Vianelli e Francesca Baggio. «Il legale ha ritenuto di accogliere le istenze della difesa», l’unico commento dello studio.

L’uomo era stato prima licenziato per interruzione di pubblico servizio perché accusato di essersi introdotto nell’ambiente di lavoro per motivi privati accompagnato da persona non autorizzata. Erano queste le motivazioni con cui Cps (Castelfranco Patrimonio Servizi) aveva interrotto il rapporto di lavoro con il custode.

La difesa aveva puntato sul fatto che l’uomo non aveva cagionato nessun disagio per gli utenti, che si trovava in piscina, che il servizio era stato reso in modo corretto e che non c’era stata alcuna volontà di ritardare il servizio, quindi mancava il dolo. La vicenda all’epoca fece parlare tutta la città. —

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