In Kenya per salvare i baby elefanti

MOGLIANO. A fine ottobre volerà in Africa, verso Nairobi, e lì ad aspettarlo troverà Kitaka, un giovane esemplare di elefante africano di 4 anni pesante circa una tonnellata. Aldo Giovannella, medico veterinario moglianese fondatore del Pengo Life Project, con questo pachiderma orfano vittima dei bracconieri ha un rapporto davvero speciale e sorprendente: «Kitaka» racconta Giovannella «è uno dei primi elefanti che ho curato in Africa. Era il 2011. L'ho visto crescere, fin dai primi mesi di vita. Mi ha sbilanciato emotivamente notare come ogni volta che mi incontra, anche a distanza di tempo, continua a riconoscermi. Gli elefanti hanno una strabiliante memoria olfattiva, io per salutarlo soffio dentro alla sua proboscide».
Per due settimane, questo autunno, Giovannella tornerà in Kenya assieme ad un gruppo di 15 persone che aderiscono alla spedizione del Pengo Life Project: «Andiamo in Africa a salvare i piccoli di elefante e rinoceronte che sono vittime della piaga del bracconaggio, una realtà criminale molto diffusa e preoccupante che va combattuta con ogni mezzo» spiega «sosteniamo il David Sheldrick Wildlife Trust un'organizzazione internazionale attiva dal 1977 che gestisce a Nairobi e in altre zone del paese una nursery, un centro di cura, un orfanotrofio per elefanti e rinoceronti e si occupa del loro reinserimento. Doniamo farmaci e svolgiamo diverse iniziative, attraverso il Pengo Life Project, ad esempio, è possibile adottare a distanza uno di questi piccoli elefanti».
I bracconieri preparano trappole nella savana, grandi buche dove imprigionare gli animali per impadronirsi dell'avorio. La domanda del pregiato materiale non sembra subire crisi. A fare le spese di questa guerra sono anche gli esemplari più piccoli, che rischiano di non potersi più riprendere dai traumi subiti. Qui intervengono i veterinari e le squadre di primo soccorso: «Poi segue una lunga riabilitazione nel centro di Nairobi e, dopo qualche anno in cattività, il graduale reinserimento in natura. Si tratta di una fase che dura circa 9 anni», spiega Giovannella.
Quella del medico moglianese è un'esperienza unica in Italia e consente ai più appassionati di partecipare in prima persona ad alcune attività. Quest'anno gli ospiti della sua spedizione andranno a conoscere sul campo anche le squadre di ranger che, con l'ausilio di speciali unità cinofile, combattono ogni giorno contro i bracconieri. «Sono i difensori degli animali, persone che rischiano la vita per difendere quelle specie che a noi occidentali piace andare a vedere nei safari. Ma elefanti e rinoceronti non sono solo magnifici animali esotici, sono anche importantissimi per l'ambiente, mantengono l'equilibrio del loro ecosistema» spiega il veterinario moglianese «I ranger sono sempre accompagnati da unità veterinarie mobili: noi saremo con loro». Attualmente gli esemplari ospitati nel centro di Nairobi, sono circa una trentina: «Oggi c'è una quantità di elefanti orfani mai vista in decenni. La battaglia per la biodiversità parte anche da qui, dal sostegno contro queste forme di sfruttamento». Spiega Giovannella. Tra loro però non c'è più Kitaka: è stato trasferito in un altro centro, per il graduale reinserimento, in attesa di tornare libero.
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