In dieci mesi lo stesso numero di incidenti mortali di tutto il 2018

Ad ora nel 2019 i sinistri con vittime sono stati 42 come l’anno scorso. Raddoppiate le fuoriuscite causate da distrazioni alla guida
Il comandante della polizia stradale di Treviso, Alessandro De Ruosi
Il comandante della polizia stradale di Treviso, Alessandro De Ruosi

TREVISO. Il 2019 è l’ «annus horribilis» per quanto riguarda gli incidenti stradali mortali nella Marca. Un dato è più che eloquente: ad oggi, quando manca ancora oltre un mese e mezzo alla fine dell’anno, ci sono stati 42 incidenti mortali (con 44 vittime) ossia lo stesso numero di quelli dell’interno 2018.

Se la media verrà rispettata, a fine anno il numero degli incidenti con esito mortale potrebbe toccare la cifra tonda di 50 o arrivarci molto vicino.. Ma ci sono altri dati interessanti che si possono estrapolare da queste cifre. Nel 2018 su 42 incidenti mortali, 9 vittime sono morte a causa di fuoriuscite stradali: di queste una vittima era stata colta da un malore, 3 guidavano alterate dall’alcol ma 5 sono decedute senza alcun apparente motivo. Rispetto al 2018, nell’anno in corso le fuoriuscite stradali con esito mortale sono raddoppiate: da 9 a 17. Di queste tre per probabile malore, 2 legate all’abuso di alcol ed, anche in questo caso, altre 12 senza un particolare motivo.

«È un dato inquietante - spiega il comandante della polizia stradale di Treviso Alessandro De Ruosi - che 12 fuoriuscite stradali nel 2019 rimangano senza un’apparente giustificazione. Questo dato si può interpretare in un solo modo: qualcosa deve aver distratto le vittime che erano alla guida dell’auto. Ed io ritengo, anche se chiaramente non si può provare con certezza, che la principale distrazione è l’uso del telefonino mentre si è alla guida».

Dati e affermazioni di assoluto interesse, quelli sfornati dal comandante De Ruosi. Quali consigli dare dunque a chi si mette alla guida di un mezzo? «Bandire qualsiasi distrazione mentre si è alla guida di un automezzo», spiega il massimo dirigente della polizia stradale di Treviso. «È infatti la distrazione la prima causa di morte stradale. Seguono poi la velocità e l’alterazione da sostanze alcoliche. Quindi gli altri consigli che posso dare è quello di non bere prima di mettersi alla guida e di rispettare i limiti di velocità».

Un altro dato interessante è quello degli incidenti con omissione di soccorso. Nel 2018, secondo i soli dati della sola Polstrada, nella Marca ci sono stati 6 incidenti con omissione di soccorso (nessuno, fortunatamente, con esiti mortali). Nel 2019 sono saliti a 9 (uno purtroppo con una donna morta proprio sabato a Castelfranco). Un dato, anche questo, molto preoccupante. Nel 2015, la Polstrada accertò un solo caso di “pirateria della strada”. Ed anche in questo caso si potrebbe fare una riflessione. Da quando, nel 2016, è stata introdotta la norma sull’omicidio stradale i casi di omissione di soccorso sono aumentati sensibilmente. Le nuove norme puniscono pesantemente chi provoca un sinistro stradale mettendosi alla guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o alcoliche. Il sospetto, già sollevato, è che proprio questo giro di vite possa indurre chi provoca l’incidente a fuggire per non incorrere nelle gravi sanzioni previste dalle nuove norme.—

Marco Filippi

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