In convento l’abito nuziale gratis Atelier dell’usato per future spose

Le ragazze che arrivano in questo eccezionale atelier d’abiti da sposa hanno un sogno, anzi due. Il primo è evidente: coronare il loro amore con una cerimonia bellissima. Il secondo: trovare l’abito giusto nonostante le difficoltà economiche. Qui possono scegliere il vestito, utilizzarlo nel giorno più bello, infine restituirlo. Tutto senza alcun costo.
La cornice è insolita come l’iniziativa: un convento di frati a due passi dalla città. I religiosi ci tengono a non apparire in prima persona. Lo fa Marta, la ragazza che con loro ha prima cullato e poi curato questa bellissima idea. Ora i vestiti a disposizione sono una trentina: a donarli sono state le spose che hanno scelto un gesto di generosità dopo la cerimonia, preferendolo al classico armadio che fa da archivio dei ricordi. Qui no, gli abiti da sposa tornano a vivere e a vestire nuovi sogni. «Se una ragazza che deve sposarsi ha bisogno di un abito e ha difficoltà a comprarlo» dice Marta «basta che venga qui e lo scelga. Può anche modificarlo, personalizzarlo. Tutto senza costi». Unica condizione: dopo la cerimonia va restituito, in modo che altre giovani spose possano indossarlo, in futuro. Marta è stata la prima. «Io stessa» racconta «ho potuto prendere in presito il vestito per il mio matrimonio a Cascia, in Umbria. L’ho trovata un’iniziativa bellissima, e mi piaceva l’idea di riproporla qui. Ne ho parlato con un frate che segue le coppie che si preparano al matrimonio. E siamo partiti».
Ora questo atelier è proprio in un’ala del convento di Treviso. Anche “Striscia la notizia” qualche giorno fa ne ha fatto un servizio nella rubrica “Occhio allo spreco” di Cristina Gabetti. «Speriamo che l’inziativa possa diffondersi, finora lo ha fatto tramite il passaparola» dice Marta «vorremmo allargare il numero di vestiti a disposizione. Quelli che abbiamo adesso sono un po’ datati, anche se alcuni sono dei classici senza tempo». Chi cerca un vestito può contattare Marta all’indirizzo di posta elettronica felma_82@hotmail.com, oppure al numero di telefono 347.6028785.
La speranza è che a chiamare siano anche le neo-spose che vogliono donare il proprio vestito a chi non può comprarne uno nuovo. «Molte» dice Marta «lo regalano solo dopo aver cercato di venderlo». La prossima settimana la collezione di Marta andrà anche in trasferta: una sfilata in provincia di Padova, e per l’occasione le saranno donati altri dieci vestiti. Il passaggio in tivù, con i vestiti esposti nella bella vigna del convento, ha dato una bella spinta. «Mi piacerebbe che in altre città si creasse un punto di raccolta come il nostro» conclude Marta «perché da noi sono arrivate anche ragazze di Mantova e Bologna».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso