In aula il racconto shock: «Papà filmava me e la mia amica nude sul letto»

TREVISO. «Mio padre ha abusato di me nel periodo in cui andavo all’asilo e alle elementari, tra i 4 e i 10 anni. Mi faceva spesso il bagnetto e ricordo che in quei momenti allungava le mani nelle mie parti intime. Io ero piccola, ridevo e non capivo se era giusto o sbagliato quello che faceva. Era pur sempre mio padre e innocentemente mi fidavo di lui. Poi crescendo ho rielaborato tutto finché ho deciso di denunciarlo».
È stata una testimonianza lunga e a tratti drammatica quella di una giovane di 24 anni (che coi genitori ha vissuto tra il Feltrino, il Montebellunese e l’hinterland di Treviso) resa in aula, davanti ai giudici del tribunale di Treviso. La ragazza accusa il padre, che ora ha 72 anni, di averla violentata, palpeggiandola e costringerla a praticargli rapporti orali.
I pianti e le accuse al padre in aula
Una testimonianza rotta spesso dal pianto e dalle accuse al padre, presente di aula. «Tu hai avuto il coraggio di fare quelle cose quando ero piccola», s’è rivolta al padre, in aula, piangendo e puntandogli l’indice contro sotto gli occhi dei giudici del collegio, presieduto da Umberto Donà. Ma la giovane ha rincarato la dose coinvolgendo un’amica.
Quei video con l’amica
«Quando mia mamma - ha raccontato la giovane - non era in casa, ne approfittava per abusare di me. Ricordo che in un paio di occasioni ha avuto il coraggio di fare cose strane anche davanti ad una mia amichetta del cuore che veniva a casa mia, quando avevamo 6 o 7 anni. Ci ha fatto stendere sul letto nude e poi ci ha mostrato un video pornografico dove c’erano donne che si baciavano. Poi ci ha detto di metterci l’una sorta l’altra, di strisciarci e di baciarci mentre ci riprendeva con una telecamera».
Umiliata
Dopo i 10 anni d’età, la bambina non sarebbe più stata toccata dal padre. «Le violenze sono terminate quando avevo 10 anni. Ricordo che mio padre spesso mi umiliava e non mancava di picchiarmi quando tornavo a casa da scuola con brutti voto in matematica. Diceva che l’altra sua figlia, avuta da un precedente matrimonio, era più intelligente di me. Io quella ragazza non l’ho mai conosciuta se non pochi anni fa quando sono andata a trovarla al lavoro. Lui non me l’aveva mai fatta conoscere. Ho scoperto solo quando ero maggiorenne di avere due sorelle, che lui aveva avuto con un’altra donna».
Il padre: «una vendetta»
Le altre due figlie dell’imputato hanno difeso il padre in aula descrivendolo come un uomo “esemplare” e “corretto”: «Non ci ha mai fatto mancare nulla». Il fratello del 72enne alla sbarra ha sostenuto che contro di lui sono state dette soltanto delle falsità: «Se avessi saputo che mio fratello faceva cose del genere lo avrei denunciato. Ma quella ragazza è stata messa contro di lui dalla madre». «È sempre stata una ragazza bugiarda», ha rincarato la dose la cognata dell’imputato. E l’imputato stesso, nel corso della sua deposizione ha tagliato corto: «Tutto falso, è una vendetta della madre contro di me. Una questione di soldi». Si torna in aula per la sentenza a febbraio. —
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