Imprenditore ucciso con un colpo in testa Fermato il presunto assassino, era in fuga

In carcere Lucian Marius Haprian, romeno: ha confessato di aver sparato ad Alessandro Coltro. Stava per partire per Londra

CHIARANO

Ha confessato: sì, sono stato io a uccidere Alessandro Coltro. Lucian Marius Haprian, romeno di 48 anni, incensurato, è stato fermato ieri dai carabinieri di Pordenone. È ora in carcere con l’accusa di omicidio a scopo di rapina: sarebbe stato lui a uccidere con un colpo di pistola alla testa, lo scorso 25 settembre a Fontanafredda, l’artigiano di 48 anni che lavorava a Chiarano. Haprian aveva già in tasca un biglietto aereo per Londra: voleva partire questa mattina e far perdere le proprie tracce. Ma gli investigatori gli stavano dietro da giorni, e ieri sera l’hanno fermato.

Cosa ha spinto il romeno a uccidere Coltro? Una questione di soldi, ma non è ancora chiaro se un debito da saldare o una rapina. L’artigiano di Sacile che lavorava nella Marca aveva portato con sè 15 mila euro in quell’appuntamento con il suo assassino: si conoscevano da tempo, si erano messi d’accordo via messaggi per incontrarsi lì, nei pressi del parcheggio di un centro commerciale a Fontanafredda. L’incontro è poi degenerato nel sangue: Alessandro Coltro è stato ucciso, sono stati sparati quattro colpi in rapida sequenza, uno dei quali letale. Il romeno che ha confessato il delitto ha anche accompagnato i militari sul campo in cui aveva nascosto l’arma, sotterrandola poco lontano dal luogo dell’omicidio. Si tratta di una Beretta calibro 22 con silenziatore, circostanza che spiega come mai nessuno abbia udito gli spari.

Il presunto assassino, come hanno spiegato ieri sera gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa, ha poi gettato alcuni dei suoi vestiti sporchi del sangue della vittima in un cassonetto poco lontano. Lucian Marius Haprian lavora in una pizzeria di Porcia gestita da due sorelle dominicane, ora indagate per favoreggiamento: nei giorni scorsi, interrogate, avrebbero fornito dei falsi alibi all’uomo. Ieri, messe alle strette dagli inquirenti prima del blitz che ha portato il romeno in carcere, hanno ritrattato e ammesso di aver mentito.

Restano molti i dettagli da chiarire, ma pare certo che il presunto omicida abbia agito da solo. L’ora del delitto viene collocata dagli inquirenti intorno alle 19. 30 di lunedì 24, ovvero all’ultimo accesso su Whatsapp di Coltro. L’uomo, originario del Pordenonese, aveva fondato nel 2013, insieme al socio Alessio Locatelli, la piccola azienda Water Service nella zona industriale di Chiarano, in via Dell’Artigianato 12. Una piccola azienda che si occupa della vendita di erogatori d’acqua. A preoccuparsi per prima della scomparsa di Coltro era stata l’anziana madre, Liviana Mores, 71 anni, preoccupata perché Alessandro non era andato a prendere la figlia della quale aveva l’affidamento congiunto con l’ex moglie. Le ore successive hanno rivelato il dramma. —

Fabio Poloni

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