Impotente dopo l'intervento alla prostata: risarcito
Prof di ginnastica incassa 310 mila euro dall'urologo e ritira la querela

Un intervento in una sala operatoria Ieri querela ritirata
CASTELFRANCO. Dopo un intervento alla prostata è rimasto impotente. Ieri in tribunale ha ritirato la querela contro l'urologo che lo ha operato in cambio di un risarcimento di oltre 300 mila euro. La vicenda riguarda un professore di educazione fisica cinquantottenne, entrato in ospedale a Castelfranco nell'ottobre 2005 per un'operazione ritenuta banale e uscito con una grave forma di invalidità che gli pregiudicherà per sempre una vita normale.Si era è sottoposto a un'operazione per eliminare un'ipertrofia prostatica che gli impediva di urinare in modo regolare. Subito dopo l'operazione manifestò una piccola incontinenza che secondo i medici doveva risolversi in 3-4 giorni. Dopo 6 giorni, invece, il problema c'era ancora.
E l'incontinenza non era il solo problema: l'insegnante, che è sposato e ha sempre avuto una regolare vita sessuale, scopre di avere disturbi erettili. I medici che consulta dopo l'operazione, a Padova e a Verona, fanno intendere che c'è stato un errore nell'intervento. Una convinzione espressa nell'ultima udienza lo scorso luglio anche dalla consulente della Procura, secondo la quale l'intervento sarebbe andato oltre il limite consentito dal punto di vista anatomico. Un errore che sarebbe all'origine delle gravi conseguenze riportate dall'insegnante. Ieri il cinquantottenne, costituitosi parte civile con l'avvocato Luigi Fadalti, ha ritirato la querela in cambio di un risarcimento di 310 mila euro.
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