Imposte non pagate Il Comune vuole il fallimento Rosada

SAN FIOR
Il Comune chiede il fallimento dell'ex Rosada Serramenti, una delle aziende che hanno fatto la storia di San Fior. «Nulla contro la proprietà - spiega il sindaco Gastone Martorel - ma è l'unica azione per contrastare lo strapotere delle banche e portare a casa qualcosa». Non si tratta di "bruscolini", ma di circa 750 mila euro. A tanto infatti ammonta il debito in imposte di Rosafin Sas, dal 2009 ad oggi. Quella che si chiamava “Rosada Windows System” aveva oltre cinquant'anni di esperienza nella produzione di finestre e infissi, smontabili e componibili. Contava oltre un centinaio di dipendenti e nel 2006 realizzò i serramenti per il villaggio olimpico di Torino. Poi arrivarono la crisi, il crollo degli ordine, l'edilizia a picco e, nonostante i tentativi di proprietà e dipendenti, i libri vennero portati in tribunale e ci fu la chiusura nel 2010.
Lo stabilimento situato lungo la Pontebbana a Castello Roganzuolo, laboratorio e spazio espositivo, casa e terreni, secondo le perizie dell'esecuzione immobiliare avviata nel 2015, avevano un valore di 7 milioni di euro. Un patrimonio aggredito dagli istituti di credito, a quanto riferisce l'amministrazione comunale. «La vendita dei beni all'asta è in mano alle banche - riferisce il sindaco Martorel - l'unico modo per il Comune è quello di richiedere il fallimento, altrimenti rimarrà ben poco. Nulla nei confronti dei Rosada». Il Comune di San Fior è in credito di 413.456 euro per Imu dal 2009 al 2014 e 44.260 euro per Tasi 2014-2015. Nelle scorse settimane alla società sono stati notificati ulteriori debiti di 225.797 euro per Imu tra il 2015 e 2017 e 37.972 euro per Tasi 2016-22017. Tasse non pagate, destinato ad aumentare, perché l'azienda da tempo ha cessato l'attività, ma i beni sono rimasti lì, pignorati dai creditori. —
DI.B.
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