Quattro taser alla polizia locale di Conegliano, il capo dei vigili: «Deterrente»

Mallamace: «Nel 90 per cento dei casi mostrando l’arma si ha l’effetto voluto». Il sindaco Chies: «Aumentiamo la sicurezza per la città e altri quattro Comuni»

Diego Bortolotto
Il comandante Claudio Mallamace con uno dei nuovi taser
Il comandante Claudio Mallamace con uno dei nuovi taser

Gli agenti della polizia locale del Coneglianese da oggi sono armati di taser. Completata così la dotazione: il taser si aggiunge a pistola e manette, bastone telescopico, spray al peperoncino, bodycam.

Nella Marca è il primo gruppo di vigili dotato della pistola ad impulsi elettrici. Sono quattro i taser di cui saranno dotati gli agenti, che operano tra Conegliano, Susegana, Mareno, Santa Lucia e San Pietro di Feletto. Baby gang, tossici e sbandati: sono sempre più i casi in cui le forze dell'ordine si trovano di fronte individui sfrontati, che non si fermano di fronte a una divisa.

Così più di un anno fa era stato avviato l'iter per ottenere le pistole che sparano dei dardi e stordiscono in modo momentaneo i malviventi che si ribellano. Ieri l'iniziativa è stata presentata al comando di via Maggiore Piovesana.

«Si completa così la dotazione di sicurezza, per mettere in condizioni gli agenti di operare sul territorio in condizioni che sono sempre più difficili – osserva il comandante Claudio Mallamace -. Ci troviamo di fronte a tanti giovani intemperanti o persone che fanno uso di sostanze stupefacenti e sono in stato di alterazione».

Sono stati formati inoltre due agenti che hanno fatto da istruttori ai colleghi. La procedura per l'uso del taser è standardizzata, viene utilizzato solo come extrema ratio.

«Dalle statistiche sappiamo che nel 90% dei casi – spiega il comandante Mallamace - solo mostrare il taser o i puntatori laser è un deterrente per far desistere la persona che si sta opponendo».

La stessa azienda americana Axon aveva già fornito le bodycam, che indossano gli agenti e sono collegate direttamente con le pistole ad impulso. La telecamera si attiva in automatico quando l'arma viene estratta dalla fondina. L'obiettivo è sia tutelare gli agenti, sia avere dei filmati oggettivi utili alle indagini. Ogni bodycam è collegata alla centrale operativa e i dati sono criptati. Gli agenti della municipale erano già pronti da mesi per usare i taser, ma di mezzo si è messa la burocrazia.

«Il procedimento amministrativo è stato lungo anche per la problematica legata alla privacy», ha ricordato il comandante. «Siamo arrivati alla fine di un percorso che ci aveva visto modificare le norme comunali per poter adottare i taser, fare un corso per i nostri agenti e formare anche degli istruttori – afferma il sindaco Fabio Chies -. Un investimento da 20mila euro, che fa parte di un progetto più ampio partito cinque anni fa con il nuovo comando di polizia locale, il più all'avanguardia a livello regionale e un punto di riferimento, con l'unità cinofila, cambio di mezzi, auto e moto, un investimento di diverse centinaia di migliaia di euro. Ricordiamo che questo è un comando che serve l'area del Coneglianese: oltre a Conegliano altri quattro Comuni. Riusciamo così a dare un servizio di sicurezza a un territorio vasto, l'obiettivo che ci eravamo prefissati quando abbiamo avviato questo percorso».

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