Imponenti lavori di idraulica Ghirada, stop agli allagamenti

Presentato il progetto che risolverà i problemi d’acqua nella zona sud della città Le opere costeranno quasi due milioni di euro. Quattro mesi per la realizzazione

Ad ogni temporale chi abita in Ghirada e a Sant’Angelo guarda il cielo sperando che finisca presto e si prepara ad arginare gli allagamenti. «Tra 120 giorni non sarà più così», promettono l’assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese e il sindaco Mario Conte, che ieri hanno presentato i lavori, appena iniziati, per la sistemazione idraulica della zona sud a Treviso.

Un intervento atteso da anni dai residenti di Sant’Angelo, San Lazzaro e San Zeno, che consentirà al Rio Fuin di aumentare la propria capacità e, insieme ad un nuovo bacino di laminazione, a nord del cimitero di San Lazzaro, di risolvere i problemi di allagamento. 1.850.000 euro il costo dei lavori, eseguiti dalle ditte Coletto e Adriastrade. «Il centrosinistra non ci venga a dire che è un loro lavoro, perché il progetto è stato rivoltato e migliorato, non c’è quasi più nulla di quel loro generico piano, mai realizzato», dice Conte.

E il centrosinistra lo ricorda bene, visto che l’ultimo allagamento della zona avvenne a 4 giorni dal voto che riportò la Lega al governo della città. Il nodo della sicurezza idraulica dell’area di circa 100 ettari è sotto il Terraglio. Li il Fuin, interrato, passa all’interno di una condotta insufficiente a sopportare la portata di tutta l’area. Verrà realizzata dunque una nuova tubatura che passerà sotto la statale all’altezza dell’entrata del cimitero di San Lazzaro, che avrà un diametro di due metri. Per posarla, senza fermare il traffico, si lavorerà su una carreggiata alla volta, spostando su quella non interessata dal cantiere le due corsie.

«In questo modo ci sarà solo un rallentamento, ma nessuna corsia alternata», aggiunge Zampese. I lavori sul Terraglio dovrebbero essere eseguiti tra un mese, quando potrebbero essere in corso quelli sulla rotatoria poco più avanti all’ex Metalcrom. Ma il cantiere per la sistemazione idraulica inizierà molto più a est, in via Nascimben, dove sarà aumentata la capacità del rio fino ad incontrare il Terraglio. Dopo l’attraversamento della strada sarà collocata una nuova tubazione in centro alla via Cimitero, per proseguire fino al confine del parcheggio del camposanto. Sarà rifatto il ponte su via Zermanese, mentre nell’ultimo tratto verrà realizzato un manufatto con una griglia per fermare i rifiuti, vicino a via Tognana, prima che lo scolo del Fuin vada a confluire sul Sil Morto. «Oggi il deflusso massimo è di 700 litri al secondo, mentre a lavori finiti sarà di 2.400. Sarà triplicato», aggiunge Zampese, «e il bacino di laminazione garantirà la sicurezza anche in caso di eventi meteo imprevedibili e molto forti». Proprio il bacino di laminazione, collocato tra il cimitero e la tangenziale, è una delle modifiche più importanti apportate al piano precedente. Era previsto di utilizzare una superfice di 30mila metri quadrati, mentre Ca’ Sugana ha preferito ridurla a diecimila con un’altezza massima di 2,20 metri.

«È’ sufficiente», assicura l’assessore ai lavori pubblici, «anche in ragione dei lavori che il Consorzio Piave realizzerà più a nord. Non sarà un semplice bacino di laminazione, saranno piantati degli alberi e ci sarà un percorso pedonale attorno. Sarà un parco». Il cantiere dapprima si concentrerà sulla sistemazione del Fuin, e contestualmente si lavorerà agli espropri necessari al bacino. —

federico cipolla

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