Ilaria Cucchi e il caso Fombu «Suo fratello non sarà solo»

CONEGLIANO. Il caso della morte di Donald Fombu diventa nazionale e Ilaria Cucchi promette aiuto alla famiglia. La sorella di Stefano Cucchi, giovane romano deceduto dopo l'arresto nel 2009, è...

CONEGLIANO. Il caso della morte di Donald Fombu diventa nazionale e Ilaria Cucchi promette aiuto alla famiglia. La sorella di Stefano Cucchi, giovane romano deceduto dopo l'arresto nel 2009, è intervenuta sull'episodio avvenuto il 6 giugno. «Le cose certe sono che Donald è morto durante il fermo», ha scritto Ilaria, nel blog che cura sulle pagine dell'Huffingtonpost, «che non si conosce il motivo del fermo e che il medico legale della Procura ancor prima di fare tutti gli accertamenti necessari si è affannato a giustificare sulla stampa che Donald non è morto di asfissia. Perché? Perché sono state riscontrate sul suo cadavere numerose petecchie che normalmente possono essere considerate segni di asfissia». Martedì ha dedicato una riflessione sul camerunense. E il suo pensiero è andato a Gustav Fombu (in foto, con la divisa), il fratello di Donald, soldato Usa, nei giorni scorsi a Conegliano per una preghiera in via Manin. «Non possiamo trarre conclusioni e non possiamo emettere sentenze», spiega Ilaria Cucchi, «non possiamo non pensare che le deposizioni dei possibili testimoni possano essere importanti. Quello che so è che Gustav è arrivato dall'America per riconoscere suo fratello e che adesso deve affidarsi alla giustizia del nostro Paese. Sappia che non sarà solo». Ilaria Cucchi da anni sta combattendo nelle aule di tribunale, per suo fratello Stefano. Dopo la sentenza d'appello che assolse tutti gli imputati, lo scorso dicembre la Cassazione annullò quella pronuncia e stabilì l'apertura di un nuovo processo, ora in corso. Nel caso di Donald Fombu è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo nei confronti dei due poliziotti. Il camerunense è stato stroncato da arresto cardiaco. Domani sera intanto la comunità africana si riunirà per una cerimonia funebre in memoria di Donald. (d.b.)

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