Il vicesindaco di Montebelluna: "Non informati"
"Il Comune non è stato nè interessato nè informato della vicenda''. Così Franco Andolfato, vicesindaco di Montebelluna

Franco Andolfato
MONTEBELLUNA. ''Non conosco il nome dell'immigrato coinvolto nell'inchiesta e il Comune non è stato nè interessato nè informato della vicenda''. Così Franco Andolfato, vicesindaco e sindaco reggente del comune di Montebelluna, ha risposto in merito all'arresto, per la scomparsa della tredicenne bergamasca Yara Gambirasio, di un marocchino che sarebbe residente nel comune trevigiano.
Come il sindaco, anche i carabinieri della locale compagnia sono stati tenuti fuori dall'inchiesta e a loro non è stato neppure chiesto un contributo logistico dai colleghi bergamaschi.
Montebelluna, comune trevigiano ai piedi del Montello, centro conosciuto a livello mondiale per lo scarpone sportivo da montagna (ma qui c'è anche la direzione della Geox), conta quasi 4 mila immigrati, cinesi soprattutto (876), che sono la comunità più numerosa, seguita dai marocchini (614) e dai rumeni (527).
''Quella degli immigrati - rileva Andolfato - è una forte presenza nel territorio. Sono bene integrati e la situazione qui è tranquilla; ci sono anche numerosi scambi culturali. Lo scorso fine settimana - racconta Andolfato - ho presenziato all'inaugurazione di un centro culturale degli immigrati. C'è chi ha anche acquisito la cittadinanza italiana vivendo qui da oltre vent'anni''.
Il vicesindaco, che regge il comune dopo che il sindaco, Laura Puppato, ha lasciato perché eletta consigliere regionale del Veneto, ha sottolineato che non ci sono zone della città in cui c'è una concentrazione di residenti immigrati, ''anche se una buona presenza - osserva - è segnalata nel complesso condominiale di circa 80 appartamenti nella zona della stazione ferroviaria'', dove sarebbe residente il 23enne marocchino sospettato della scomparsa della giovane Yara.
"Non intendiamo entrare nel merito della vicenda fino a quando le forze dell'ordine non ci informeranno ufficialmente che il fermato risiede a Montebelluna''. Anche l'assessore comunale alla sicurezza Tiziana Favero, lamenta una scarsa informazione da parte degli inquirenti, e non vuole commentare la notizia della presenza a Montebelluna, almeno dallo scorso giugno, del marocchino fermato nell'ambito delle indagini sulla sparizione di Yara. Alla domanda se altri parenti del giovane immigrato possano risiedere in città, Favero risponde: "Non mi
risulta''.
Da parte sua, l'ex sindaco della città e attuale capogruppo del Pd in consiglio regionale, Laura Puppato, critica le posizioni di alcuni esponenti della Lega Nord, che hanno invocato per il presunto responsabile della scomparsa di Yara la legge del taglione. ''Torneremmo a ben prima del diritto romano - dice - sarebbe un imbarbarimento della nostra società''.
Argomenti:immigrazione
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