Il vecchio cinema Luxor diventa “sala storica” «Facciamone un drive in»

Nato 70 anni fa, chiuso da 20: il Comune adesso pensa ad utilizzare i fondi per riqualificarlo insieme al parcheggio
Gloria Girardini

PONTE DI PIAVE

L’ex cinema Luxor entra nella categoria “Sale cinematografiche storiche”, si apre quindi uno spiraglio per la riqualificazione dell’edificio. Ad ottobre il Comune di Ponte di Piave ha ricevuto dalla Soprintendenza dei beni culturali la comunicazione che la struttura, trascorsi i settant’anni dalla sua realizzazione, è diventato bene storico vincolato.

«Una dichiarazione che ci permette di poter partecipare il prossimo anno ad un bando ministeriale nell’ambito culturale per reperire le risorse utili alla sua riqualificazione», ha spiegato il primo cittadino Paola Roma. Il Comune ha inserito l’edificio, insieme al municipio e a Villa Loschi, attuale sede della polizia locale, nel progetto Art Bonus, in cui il cittadino può erogare un contributo in denaro a sostegno del patrimonio locale. «Vogliamo dare al cinema una destinazione d’uso culturale e di inclusione sociale - ha proseguito la sindaca Roma- Tra i nostri progetti c’è anche la realizzare un cinema drive in, la facciata principale dell’edificio è perfetta per la proiezione esterne delle pellicole, senza contare il vasto parcheggio circostante per le automobili. Nell’ultimo consiglio comunale abbiamo approvato una variazione di bilancio per l’incarico del progetto definitivo esecutivo del cinema Luxor per una somma di 13 mila e 100 euro».

Il Luxor è chiuso da circa 20 anni ed era stato donato al Comune dalla famiglia Gasparinetti. Realizzato come teatro dopo la fine della Grande Guerra dal geometra Italo Biasoli, negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale venne adibito a sala cinematografica, prendendo il nome di “Cinema Luxor”. Negli anni tra il ‘75 e l’80 la gestione tornò all’amministrazione comunale che la usò come teatro e sede di convegni di carattere istruttivo. In particolare fu a lungo utilizzata dalla Banda musicale e dal coro di Ponte di Piave e Salgareda, come luogo ideale dove tenere i loro concerti per la popolazione.

In seguito la carenza di manutenzione, ma più di tutto la sopraggiunta inagibilità per mancato adeguamento alle nuove norme da applicare ai locali di pubblico spettacolo, costrinsero il Comune a vietarne l’uso. Nel 2012 si ipotizzò la riconversione della struttura attraverso l’edificazione di una decina di alloggi per le fasce deboli della popolazione, un progetto che non si concretizzò mai. Adesso questa nuova opportunità. —



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