Il vecchio allevamento sarà presto abbattuto

Francesco Dal Mas

VITTORIO VENETO

C’è una porcilaia di troppo sulle colline di Cozzuolo. O meglio, lo era. Da circa una ventina d’anni resta il suo scheletro, che interrompe bruscamente il panorama da poesia verso Formeniga, per chi sale da Cozzuolo. Uno scheletro immondo, da abbattere. Ed è proprio quello che la proprietà vorrebbe fare. L’ha chiesto al Comune e gli uffici di Piazza del Popolo lo stanno concedendo, nell’ambito del bando sulle aree da rigenerare che sono disseminate in città. «Al bando hanno risposto numerosi privati, ma le autorizzazioni che stiamo concedendo – fa sapere il sindaco, Antonio Miatto – saranno meno di una decina. Perché i programmi di rigenerazione sono concepiti in deroga al Pat, per i tempi che questo Piano si darà». Il Pat è stato presentato ieri sera, era allo studio da circa una decina d’anni.

Ce ne vorranno altri perché diventi operativo. Ma chi ha ambienti da risanare lo vorrebbe fare subito. Come i titolari dell’allevamento di maiali che negli anni ’90 hanno mobilitato i vittoriesi con proteste vivaci contro la puzza che si spargeva per tutta la valle collinare, diventata due anni fa parte integrante delle Colline Unesco. Ci sono insediamenti abitativi che versano in condizioni di grave precarietà per se stessi ma anche per la carenza, se non l’assenza stessa di servizi, a cominciare dalle fognature.

Ci sono siti dove si svolgono attività artigianali o di piccola industria che le proprietà vorrebbero appunto risanare. Il Comune non dà l’identificazione perché la verifica delle richieste è ancora in corso e non si sa esattamente quali superano l’esame e quali no. La porcilaia, però, ha già il destino segnato: l’abbattimento, almeno del colonnato dei capannoni. Forse resterà in piedi solo la casa del custode. —



Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso